Quando viene scritto questo articolo – che doveva essere un pezzo in occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“ – è stato da poche ore ritrovato il cadavere di una donna vicino al Lago di Barcis, in provincia di Pordenone. È il corpo della 22enne Giulia Cecchettin, che il 16 novembre si sarebbe laureata in Ingegneria Biomedica, se il suo ex ragazzo – che lei aveva lasciato ad agosto perché geloso e possessivo – non l’avesse (con grande probabilità) rapita e uccisa. Per tenere a mente che può succedere ovunque e a chiunque, si ricordano le donne uccise nel nostro territorio per mano del partner o ex-partner negli ultimi anni: in ricordo delle vittime di femminicidio a Ravenna.
Secondo un rapporto del Ministero dell’Interno, aggiornato al 12 novembre scorso, le donne uccise in Italia quest’anno erano 102, di cui 82 in ambito familiare o affettivo (53 per mano di un partner o ex partner). I dati sono già vecchi e a distanza di una settimana, le vittime di femminicidio per mano di partner o ex-partner nel 2023 fino ad oggi in Italia sono 54.
Il 10 marzo 2022 Maria Ballardini, anziana di 82 anni, è stata uccisa dal marito con più di 20 coltellate. La donna si trovava nel suo letto in via Gardella a Ravenna ed era invalida, ma, secondo i rilievi, avrebbe cercato di lottare. Il marito, Claudio Cognola, aveva 77 anni e, dopo aver avvisato alcuni parenti, aveva tentato il suicidio, ferendosi gravemente. È morto in ospedale il 17 marzo dello stesso anno.
Il 6 febbraio 2021 Ilenia Fabbri, 46enne, è stata uccisa con un taglio alla gola nella casa dove viveva con la figlia a Faenza. L’esecutore materiale dell’omicidio è il sicario reo confesso Pierluigi Barbieri, che avrebbe agito su commissione dell’ex-marito Claudio Nanni. Entrambi sono stati condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte d’Assise di Ravenna, sentenza confermata anche in Appello.
Il 19 dicembre 2019 Elisa Bravi, 31enne, è stata uccisa dal marito per strangolamento. L’omicidio è avvenuto nel suo letto nella casa di Glorie di Bagnacavallo. La Corte d’Assise di appello di Bologna ha confermato la condanna a Riccardo Pondi, il marito, all’ergastolo, modificando i 24 anni della sentenza di primo grado.
Il 19 settembre del 2016 Giulia Ballestri, 39 enne, è stata trovata morta in una casa di famiglia accanto ai Giardini Pubblici di Ravenna. È stata uccisa a bastonate dal marito, da cui si stava separando. La Corte di Cassazione nel 2021 ha confermato la condanna all’ergastolo per Matteo Cagnoni, che aveva agito con crudeltà e premeditato l’omicidio.
L’11 maggio 2015 Paola Fabbri, parrucchiera 56enne, è stata uccisa da un colpo di pistola a Savio. A sparare è stato il marito, Marco Rossi, che poi ha sparato al cane e si è suicidato.
Il 2 aprile 2013 Simona Adela Andro, infermiera 36enne romena, è morta strangolata dal marito nella sua casa a Ravenna. Nel 2015 la corte d’Appello di Bologna ha stabilito che non si è trattato di omicidio volontario, perché non c’era l’intenzione di uccidere. Il marito Valer Ispas Baciu, dunque, è stato condannato per omicidio preterintenzionale, sentenza che ha ridotto la condanna dai 16 anni ottenuti in primo grado con rito abbreviato a 9 anni e quattro mesi.
Il 24 luglio 2012 Sandra Lunardini, 49 enne, è stata uccisa con tre colpi di pistola dall’ex-compagno. L’omicidio è avvenuto fuori dal negozio di parrucchieri di Lunardini a Milano Marittima. Lei lo aveva denunciato tre anni prima, ma lui aveva continuato a perseguitarla. Gianfranco Saleri, che era in possesso di ben tre pistole, si è poi suicidato.
In Italia viene uccisa in media una donna ogni due giorni, nella maggior parte dei casi per mano di partner o ex-partner. Sabato 25 novembre sarà la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“, ma è importante mantenere i riflettori puntati sul tema ogni giorno. Non va dimenticato che può succedere ovunque e a chiunque.
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