Violenza sulle donne: in 340 si sono rivolte al centro antiviolenza Linea Rosa

Alessandra Bagnara: «Il numero è alto anche quest’anno. Il 70% di loro ha figli che hanno subito nella quasi totalità violenza assistita. Le donne migranti rappresentano circa il 30% del totale»

La violenza sulle donne è forte viva a livello nazionale come sul territorio ravennate. Il 2023 deve ancora finire ma, stando ai dati aggiornati fino al mese di ottobre, il centro antiviolenza di Linea Rosa ha già ricevuto richieste da 340 donne.

Il 70% con figli che hanno subito violenza assistita

«Il numero è alto anche quest’anno – spiega Alessandra Bagnara, colonna portante dell’associazione ravennate –. Il 70% di loro ha figli che hanno subito nella quasi totalità violenza assistita. Rispetto agli anni passati rimane invariato il dato legato alle donne migranti che rappresentano circa il 30% del totale. Il nostro centro dispone di una collaborazione con le mediatrici culturali che collaborano nei percorsi di uscita dalla violenza. Nel 2023 inoltre sono state ospitate nelle 5 case rifugio gestite dal centro antiviolenza 30 donne con 32 figli».

Le previsioni per l’anno in corso sono nel complesso in linea con gli ultimi anni: le richieste di aiuto al centro antiviolenza, aperto 32 anni fa, sono cresciute fino a stabilizzarsi su circa 450/500 su base annuale. Da questi numeri può partire una riflessione in vista del 25 novembre, quando si celebra la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.

Passano anche 10 anni prima di uscire da una relazione violenta

«Ieri come oggi – aggiunge Bagnara –, questo drammatico fenomeno resta attuale coinvolgendo tutta la popolazione senza distinzione di classe sociale, età o appartenenza geografica. Anche se molte donne ancora faticano a uscire da una relazione violenta, in media impiegano 10 anni secondo un’indagine Istat, la presenza di centri antiviolenza dove chiedere aiuto rappresenta un importante incentivo».

In generale, le donne che subiscono violenza faticano ad ammetterlo perché è difficile metabolizzare che la persona con cui si è condiviso la vita, il padre dei propri figli, sia anche la persona che fa male. Per questo, il lavoro importante del centro antiviolenza è anche quello di fare, con le donne vittime di maltrattamento, un lavoro di elaborazione della violenza e un percorso per uscire dalla situazione. Per Linea Rosa, la direzione giusta è quella di rafforzare la rete sociale di sostegno e la promozione di azioni sul territorio improntate sul cambiamento di stereotipi e pregiudizi che condizionano le azioni.

I progetti di sensibilizzazione con la regione

A tal riguardo, il centro antiviolenza presenta ogni anno progetti alla Regione Emilia Romagna che consentano di formare e informare i cittadini e le cittadine. Nel 2023 e 2024 sono stati approvati e finanziati due progetti: ‘Stay aware – social network e parità di genere’, dedicato agli studenti delle scuole superiori dei territori di Ravenna e Cervia, e ‘Conciliazione tempi di cura e lavoro nuove strategie territoriali’ che si pone l’obiettivo di identificare e diffondere le buone prassi in tema di sostegno alle donne che lavorano e che devono conciliare il proprio ruolo di madre.

Dalla stessa categoria