Stoccaggio di anidride carbonica nell’Adriatico. Snam: «Nel 2024 cominceremo»

Venier (ad Snam): «Lo stato di avanzamento delle attività ingegneristiche ha superato il 60%»

Nella giornata del 14 novembre, Snam ha fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori per il rigassificatore e sono stati presentati gli interventi a beneficio della comunità a carico dell’azienda, per compensare. Snam, oltre al rigassificatore, procede anche con un progetto per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica nell’Adriatico, sulla costa ravennate. Il progetto prevede la cattura di 25mila tonnellate di CO2 dalla centrale Eni di Casal Borsetti. Per questo progetto, alla fine del 2022 Eni e Snam firmarono l’accordo per lo sviluppo della prima fase del “Progetto Callisto”. Una volta catturata, la CO2 sarà convogliata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest e iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito, nell’offshore ravennate.

«Attualmente – ha spiegato l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier – la realizzazione dell’infrastruttura per il primo progetto pilota ha superato il 60% delle attività ingegneristiche. Il valore è di un miliardo e mezzo di euro. Entro la fine del primo trimestre del 2024 completeremo i lavori e nel corso inizieremo a catturare le prime molecole di C02 per “intombarle” nell’Adriatico. È una tecnologia strategica per consentire all’Europa di mantenere la sua competitività industriale, dato che ci sono dei settori “hard to abate”, come acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica, che non passeranno all’utilizzo di motori elettrici. L’Adriatico è una possibile soluzione, disponendo di numerosi giacimenti ormai esauriti che possono diventare deposito per la CO2».

La seconda fase potrebbe iniziare nel 2026-2027 e consiste nello stoccaggio di 4 milioni di tonnellate di CO2, per contribuire ulteriormente alla decarbonizzazione. L’obiettivo finale è quello di arrivare a 16 milioni di tonnellate.

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