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Ravenna: i dettagli dell’interrogatorio al Bufalini. La donna meditava il suicidio da tempo

Insieme ai primi addi e omaggi che la gente pone davanti all’abitazione di via Dradi emergono le prime indiscrezioni e dettagli dell’interrogatorio di circa due ore che ieri ha coinvolto Giulia Lavatura, la donna che ha tentato il suicidio lanciandosi dal nono piano del palazzo con la figlia e il cane, che nell’impatto hanno perso la vita.

Nella giornata di ieri Giulia è stata interrogata presso il Bufalini di Cesena dal pm Stefano Stargiotti, accompagnato dal dirigente della Squadra Mobile di Ravenna Claudio Cagnini. La donna ha alternato il pianto alle parole, rispondendo a tutte le domande che le sono state rivolte.

Durante l’interrogatorio è emerso che già da tempo la donna stava meditando il suicidio. Già in precedenza aveva preparato il post da pubblicare nell’ora X del salto nel vuoto. Quella mattina dopo essersi alzata ha preso in braccio la bambina e si è legata il cane alla vita, per essere certa di avere con se i due affetti più cari per l’ultimo gesto. Dopo aver accostato un mobile alla finestra e aver pubblicato il post di addio sui social si è lanciata nel vuoto. Ha avuto un ripensamento quando ha sentito la bambina pregarla di fermarsi, ma non è bastato. Il suo salto dai 25 metri non è andato come sperava. Non è riuscita a morire con chi amava di più.

La premeditazione del fatto potrebbe essere un’aggravante, con ipotesi d’ergastolo, nei confronti della donna, che adesso oltre al dolore per la perdita della figlia e del cane si trova a fare i conti con la giustizia e l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato e uccisione di animali. Gli inquirenti stanno effettuando le analisi sul sangue della bambina, per accertarsi che non siano state utilizzate sostanze per lo stordimento.

L’avvocato Massimo Ricci Maccarini, legale di Giulia è convinto che il Csm non si stato in grado di fornirle l’aiuto adeguato per i suoi problemi psichici, come sostiene anche la zia Rosetta lavatura e il cugino Giacomo, e che quindi la donna non sia imputabile.

Adesso si attende l’udienza di convalida dell’arresto prevista nei prossimi giorni.

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