Nella mattina del 9 gennaio, all’ospedale Bufalini di Cesena, si sono tenuti i primi interrogatori a Giulia Lavatura, la donna di Ravenna che si è lanciata dal nono piano del suo palazzo, portando con sé la figlia di 6 anni e il cane; questi ultimi entrambi morti nell’impatto. Dopo un intervento alle vertebre, la 41enne è stata ricoverata con una prognosi di 25 giorni e si trova in stato d’arresto.
Lavatura è stata interrogata dal pm Stefano Stargiotti, accompagnato dal dirigente della Squadra Mobile di Ravenna Claudio Cagnini. L’interrogatorio è durato poco meno di due ore, con la partecipazione del responsabile di Pschiatria e dall’avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini.
La donna ha alternato il pianto alle parole, rispondendo a tutte le domande. Si attende l’udienza di convalida dell’arresto per omicidio aggravato e uccisione di animale, prevista nei prossimi giorni.
Il legale della donna è pronto all’utilizzo dell’infermità mentale. La donna, infatti, era seguita da almeno una decina di anni dal centro di salute mentale di Ravenna, come ha anche ribadito lei stessa in un post su Facebook pubblicato prima della tragedia.
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