Ex Farmografica: MM avvia le procedure per i licenziamenti. «Spregio alle istituzioni italiane»

De Pascale, Medri, De Rosa: «Necessaria e urgente la convocazione del tavolo nazionale già richiesto»

Il 20 dicembre dipendenti dell’ex Farmografica di Cervia e sindacati hanno manifestato davanti ai cancelli dell’azienda MM Packaging, in via Di Vittorio 121. L’azienda austriaca, multinazionale proprietaria dell’ex Farmografica, ha deciso di avviare le procedure per la chiusura. La conseguenza è il licenziamento dei 92 dipendenti, avviato nonostante gli impegni presi in direzione contraria con con le istituzioni.

Ciò avviene nonostante l’incontro in prefettura e la manifestazione dei sindacati del 14 dicembre. Nel frattempo, il Gruppo Focaccia ha manifestato e confermato l’interesse ad acquisire lo stabilimento. Ecco il commento del Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, del presidente di provincia Michele de Pascale e del sindaco di Cervia Massimo Medri alla decisione della multinazionale austriaca.

Ex Farmografica: il commento del Prefetto, della Provincia e del Comune di Cervia

«La Mm Packaging – esordiscono – ha comunicato che la sede centrale di Vienna ha deciso unilateralmente di non rispettare gli impegni presi dai manager italiani e austriaci presenti alla riunione in prefettura il 14 dicembre. Hanno deciso di avviare le procedure formali che porterebbero alla chiusura dello stabilimento e alla conseguente perdita dei posti di lavoro. La decisione mette in ulteriore difficoltà gli sforzi profusi dal territorio affinché vi possa essere il subentro di un altro imprenditore nello stabilimento cervese e per l’apertura di un tavolo nazionale volto ad ottenere in ogni caso gli indennizzi previsti dal Governo per l’alluvione».

«È una scelta senza precedenti – continuano – nel nostro territorio di un’impresa multinazionale, che, dopo aver attuato una condotta da noi fortemente contestata di delocalizzazione delle produzioni, ora non rispetta nemmeno gli impegni presi dal management in sede di tavolo prefettizio. Questo in totale spregio e mancanza di rispetto per le istituzioni della Repubblica italiana e per le organizzazioni sindacali e senza alcun riguardo umano verso il centinaio di lavoratori e le loro famiglie, gettati nella preoccupazione per il futuro e nello sconforto. Nemmeno le festività natalizie hanno fatto desistere da questa azione unilaterale».