Ex Farmografica: incontro in Prefettura per ufficializzare l’interesse del gruppo Focaccia

Si incontrano il 14 dicembre sindacati, istituzioni e azienda. Presidio dei sindacati e dei dipendenti in Piazza XX settembre alle 12.30 a Ravenna

Prosegue il dibattito relativo alla chiusura della Farmografica e al licenziamento dei 92 dipendenti ma Slc CGIL e Uilcom UIL non accettano un ritiro degli austriaci nel silenzio. Nel frattempo si auspica l’ufficializzazione dell’interesse del Gruppo Focaccia, in un incontro in Prefettura a Ravenna il 14 dicembre; parallelamente ci sarà un presidio di dipendenti e sindacati.

«Sono calati su Cervia, gli austriaci di Mayr-Melnhof. Hanno profittato dell’alluvione per chiudere l’ex Farmografica. Chiaro il desiderio di far profitto, ma non scapperanno all’estero lasciandosi alle spalle macerie e rovine. Agevolino ogni soluzione o dovranno prepararsi a scoprire il piacere della vergogna». Netto il commento di Saverio Monno, segretario generale Slc CGIL Ravenna, e Ryan Paganelli, segretario Uilcom UIL Ravenna alla vigilia del nuovo incontro tra sindacati, istituzioni e azienda, in Prefettura a Ravenna, nel giorno che sancirà l‘ufficializzazione dell’interesse del gruppo Focaccia a rilevare lo storico stabilimento cervese attivo in città sin dagli anni ’70 nel settore del packaging farmaceutico».

«Per questo saremo in presidio domani a Ravenna, in piazza XX settembre, dalle ore 12,30 – proseguono Monno e Paganelli – per questo a seguire saremo in Prefettura, per sollecitare una soluzione che faccia salvi gli attuali livelli occupazionali e il tessuto economico cittadino. Per denunciare la gravità di una situazione gravissima che non rappresenta solo un attacco alle lavoratrici ed ai lavoratori, ma ad una intera comunità cittadina: un attacco a Cervia e ai cervesi. Se la multinazionale austriaca Mayr-Melnhof, attraverso la controllata MM Packaging Italy, ritiene di scappare all’estero, lo faccia. Ha chiarito l’azienda che non tornerà sui suoi passi, ché lo stabilimento cervese rappresenterebbe una iattura per il marchio austriaco, un investimento a perdere. Non impediscano però il proseguimento dell’attività di impresa, perché dovrebbero essere grati a chiunque ritenga di intervenire per rilevare l’attività esonerando Vienna da costi ritenuti insostenibili. Oppure temono una concorrenza?».

Dalla stessa categoria