I progetti “SoutH2 Corridor” e “Callisto Mediterranean CO2 Network”, quest’ultimo per lo stoccaggio di anidride carbonica nell’Adriatico, che vedono Snam tra i partner operativi, sono stati inseriti nella sesta lista dei “Progetti di Interesse Comune” dell’Unione Europea.
Lo afferma il gruppo di San Donato sottolineando che il “SoutH2 Corridor”, conosciuto come ‘Corridoio dell’idrogeno Italia – Austria – Germania’, vede coinvolte oltre a Snam anche Trans Austria Gasleitung (Tag), Gas Connect Austria (Gca) in Austria, e Bayernets in Germania. Il “Callisto Mediterranean CO2 Network” invece comprende anche il progetto ‘Carbon Capture and Storage’ (cattura e immagazzinamento dell’anidride carbonica) di Ravenna, in una joint venture tra Snam e Eni.
«Attualmente – ha spiegato l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier, in visita a Ravenna per il rigassificatore e le sue compensazioni – la realizzazione dell’infrastruttura per il primo progetto pilota ha superato il 60% delle attività ingegneristiche. Il valore è di un miliardo e mezzo di euro. Entro la fine del primo trimestre del 2024 completeremo i lavori e nel corso inizieremo a catturare le prime molecole di C02 per “intombarle” nell’Adriatico. È una tecnologia strategica per consentire all’Europa di mantenere la sua competitività industriale, dato che ci sono dei settori “hard to abate”, come acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica, che non passeranno all’utilizzo di motori elettrici. L’Adriatico è una possibile soluzione, disponendo di numerosi giacimenti ormai esauriti che possono diventare deposito per la CO2».
La seconda fase potrebbe iniziare nel 2026-2027 e consiste nello stoccaggio di 4 milioni di tonnellate di CO2, per contribuire ulteriormente alla decarbonizzazione. L’obiettivo finale è quello di arrivare a 16 milioni di tonnellate.
I ‘Progetti di Interesse Comune’ (Pci) sono selezionati dalla Commissione Europea ogni 2 anni e sono considerati come “progetti infrastrutturali transfrontalieri chiave”, spiega Snam, ossia in grado di collegare i sistemi energetici dei paesi dell’Ue. I progetti Pci beneficiano di procedure accelerate di approvazione e implementazione, nonché, sotto determinate condizioni, dell’accesso a finanziamenti europei dal Connecting Europe Facility (Cef).
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