Ancisi (LpR): «Secondo rigassificatore a Ravenna? La città ha detto no, va rispettata»

Dopo l'articolo possibilista di Repubblica, contenente le dichiarazioni di De Pascale, Ancisi ribadisce la contrarietà del consiglio comunale

Il 15 dicembre è uscito articolo di Repubblica sul possibile arrivo di un secondo rigassificatore a Ravenna nel 2026 , che andrebbe ad affiancare quello che arriverà al largo di Punta Marina a fine 2024, appena acquistato da Snam . Si tratterebbe della nave Golar Tundra, attualmente a Piombino, ma che andrà ricollocata tra due anni. Ecco il commento di Ancisi di Lista per Ravenna, che ribadisce la contrarietà del consiglio comunale al secondo rigassificatore, votata all’unanimità.

Le parole di De Pascale a Repubblica sul secondo rigassificatore a Ravenna

Repubblica, nell’articolo, riporta alcune dichiarazioni di De Pascale, da cui, però, lui stesso ha preso le distanze.

«Da parte nostra – queste le parole di De Pascale – non ci saranno mai preclusioni a valutare l’ipotesi di ospitare un rigassificatore, o aggiungere la Golar Tundra all’altra nave che già sarà operativa a Ravenna. Io però non penso che su questo tema si stia portando avanti una progettazione seria. Già il governo ha speso 500 milioni di euro per utilizzare impianto e banchina di Piombino per tre anni appena, ora che la protesta è emersa anche in Liguria si torna a parlare di un raddoppio sull’Adriatico».

«Noi non ci siamo – continua il Sindaco – mai voltati indietro, quando c’era da risolvere i problemi del Paese, e non lo faremmo parlando nel merito dei rigassificatori, a cui siamo favorevoli. Però lo faremo in caso di esigenze reali, non per questioni politiche e decisioni poco serie».

Per Snam e Bonaccini c’era l’ipotesi del secondo rigassificatore nell’Alto Adriatico

«Fu Lista per Ravenna – esordisce Ancisi – per prima a lanciare l’allarme contro l’intenzione politico-imprenditoriale di prendere due piccioni con una fava, offrendo loro l’ospitale costa ravennate e i retrostanti terreni vergini di Punta Marina. Avenne quando la stampa locale pubblicò la dichiarazione resa nel luglio 2022 da Stefano Bonaccini, Commissario del Governo per la rigassificazione in Emilia-Romagna: “Se la Toscana non lo vuole lo prendiamo a Ravenna, senza problemi, assieme all’altro”».

«Non è stato rapidamente – continua -, né senza resistenze, che, a forza di battere il chiodo energicamente, il sottoscritto riuscì, il 27 giugno scorso, a far approvare dal Consiglio comunale all’unanimità l’ordine del giorno, depositato già il 28 marzo, avente come oggetto: “Contrarietà all’installazione di un secondo rigassificatore a Ravenna”, leggermente modificato in corso di seduta».

Snam aveva infatti dichiarato che la destinazione del secondo rigassificatore sarebbe stata nel Centro-Nord Italia, nell’Alto Tirreno o nell’Alto Adriatico.

«Riguardo all’ipotesi Alto Adriatico – continua Ancisi -, candidata automatica unica è logicamente la città di Ravenna. Questo perché essa sta realizzando le infrastrutture per la collocazione a 8,5 chilometri dal suo litorale per l’altro nuovo rigassificatore».

Il commento di Ancisi: il consiglio comunale è contrario

«Dunque, la determinazione del Consiglio comunale di Ravenna – continua Ancisi – è stata di esprimere “la contrarietà della città di Ravenna ad ospitare eventualmente e per qualsiasi sopraggiunta ragione la nave rigassificatrice Golar Tundra in aggiunta alla BW Singapore”».

«Non ci sono se o ma che tengano – conclude Ancisi -. Quando una città, rappresentata elettivamente al massimo grado dal Consiglio comunale, pronuncia la propria volontà all’unanimità, perciò a nome dell’intera comunità, non c’è, in un regime democratico, alcun altro organo o potere politico che possa violentarla. Tutti se ne facciano una ragione. La Golar Tundra resti dov’è, oppure trasmigri altrove, ma non a Ravenna, che alla causa nazionale dell’energia fossile ha già dato e sta dando tantissimo, più di ogni altra città».

Leggi anche: Cos’è un rigassificatore: a Ravenna sarà una nave, ma non tutti in Italia lo sono

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