Dopo l’alluvione 15 operatori con carabina per contenere le nutrie. Verdi: «Narrazione falsa»

Negli ultimi 20 anni la Provincia di Ravenna ha messo in atto un piano di contenimento delle nutrie attraverso l’utilizzo di gabbie, che ogni anno ne catturano in media 11mila. Dopo l’alluvione di maggio – di cui una parte della colpa secondo la Provincia e Coldiretti è da attribuire alla presenza delle tane di nutrie e istrici lungo gli argini – questa soluzione sembra non bastare più. È per questo che si sta svolgendo corso di formazione con prove pratiche al poligono di tiro di Ravenna, al termine del quale gli operatori specializzati potranno contenere le nutrie anche usando le carabine.

Il piano della Provincia per contenere le nutrie

Questo tipo di soluzione è già stata adottata nel Ferrarese ed è prevista dalla Regione. Il piano prevede uno studio del territorio per individuare le zone con maggiore densità e continui rapporti con la Polizia Provinciale. I partecipanti al corso – una quindicina -, oltre a essere in possesso della licenza di caccia, hanno anche l’abilitazione a eseguire specifici piani di contenimento della nutria.

La soluzione sembra soddisfare la Regione, tanto ché sono arrivate parole di apprezzamento anche dal consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani. A fine gennaio aveva detto: «Sono anni che chiedo alla Regione di intervenire sul contenimento delle nutrie sugli argini, ma nemmeno dopo i disastri dell’alluvione sono stato ascoltato, anzi, si è sempre minimizzato il collegamento tra alluvione e le condizioni dei fiumi. Oggi finalmente qualcosa si muove».

Contrari al piano adottato sono invece i Verdi, che avrebbero preferito una soluzione meno cruenta, come la sterilizzazione tramite cibo, ma che soprattutto non credono a questo tipo di narrazione sull’alluvione.

Le parole dei Verdi Europa: «È inaccettabile strizzare l’occhio al racconto falso dell’alluvione»

I Verdi Europa hanno commentato: «Il mega risultato per la grande coalizione (ndr. in Regione il piano è stato accolto positivamente dalla desta) prevede che, oltre alle gabbie che già catturano 11 mila nutrie all’anno, ora avremo pure una squadra speciale di 15 sparatori autorizzati che frequenteranno i fiumi per fare il tiro a segno su questi roditori. Avremmo gradito qualche sistema più efficace e meno cruento e pericoloso per l’incolumità pubblica. Come la sterilizzazione tramite cibo, già in atto in altre province».

«Ma la cosa davvero inaccettabile – continua Fausto Bordini, di Verdi Europa – e su cui non si può scherzare è lo strizzare l’occhio ad un racconto falso dell’alluvione. Il contributo delle nutrie è stato pressoché nullo, al di là delle balle del bar Facebook e simili, non essendo in grado di indebolire gli argini dei fiumi. L’alluvione è arrivata dal sormonto e dalla rottura degli argini fluviali che, guarda caso, hanno ceduto in corrispondenza di ponti ferroviari bassi e in zone senza alberi e cespugli. E qui, la follia di tagliare tutta la vegetazione a raso invece di fare tagli selettivi solo dove necessari, dimostra l’improvvisazione e l’insipienza nella gestione dei fiumi.».

«Che fine hanno fatto – si chiede il portavoce dei Verdi di Ravenna – le dichiarazioni degli assessori regionali che non si può ricostruire come prima e che bisogna dare spazio ai corsi d’acqua? Su questo occorre confrontarsi, progettare e investire. Le nutrie lasciamole ai bar di Facebook».

Leggi anche: I pavoni resteranno a Punta Marina: al vaglio il progetto per far convivere cittadini e animali

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