L’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega ha pubblicato i dati sulla sicurezza sul lavoro aggiornati ad ottobre 2023. A Ravenna 9 morti sul lavoro nei primi 10 mesi del 2023, la provincia è in “zona rossa” per quanto riguarda gli incidenti mortali sul lavoro.
Sono 77 i decessi da gennaio a ottobre 2023 in Emilia Romagna (+6,9% rispetto ai 72 del 2022): 58 quelli rilevati in occasione di lavoro (9 in più dello scorso anno) e 19 quelli in itinere (4 in meno del 2022). Il più elevato numero di decessi si è verificato in provincia di Modena (14). Seguono: Forlì-Cesena (13), Bologna (11), Parma (10), Ravenna (9), Piacenza (7), Reggio Emilia (6), Ferrara (5) e Rimini (2).
Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio elabora da anni una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità. La zona gialla, quella in cui si trova l’Emilia Romagna, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine ottobre 2023, il rischio di infortunio mortale in Emilia Romagna (29 morti per milione di occupati) risulta di poco inferiore alla media nazionale pari a 29,1.
Nello specifico, però, Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma si trovano in “zona rossa”, con un’incidenza rispettivamente di 56,5, 46,4, 39,9 e 38,4; seguite in zona arancione da Modena (30,7) e da Ferrara (27,9) che si trova in “zona gialla”. Mentre nella meno rischiosa “zona bianca” ci sono: Bologna (17,1), Rimini (13,8) e Reggio Emilia (12,7). Sono 64.546 le denunce di infortunio complessive (con esito mortale e non).
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
«L’Emilia Romagna – commenta Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering – è una delle regioni con una popolazione lavorativa tra le più elevate nel Paese e anche per questo si trova vicinissima al podio nazionale per numero di vittime sul lavoro, con 77 decessi totali. Ma quando si analizza il rapporto tra infortuni mortali e popolazione lavorativa, l’Emilia Romagna nel suo complesso, risulta essere una delle regioni con un rischio di morte inferiore, anche se di pochissimo, rispetto alla media nazionale: una buona notizia, purtroppo non vera in tutte le sue province».
«Infatti – continua -, analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa si scopre che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere: Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma, che si trovano in zona rossa, con un’incidenza di infortuni mortali che nella provincia di Forlì-Cesena è addirittura quasi doppia rispetto alla media nazionale».
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