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Nella zona C dell’Ortazzo c’è un edificio che “fa gola”. Ecco le proposte de La Pigna

Dagli accessi agli atti del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi inviati ai diversi Servizi del Comune di Ravenna, relativi al caso Ortazzo-Ortazzino, sono emerse nuovi elementi. Secondo il gruppo, sono numerosi i punti interrogativi emergono dall’esame della documentazione, primo fra tutti la presenza di un edificio nella Zona C, dove diverse attività sono consentite. Perciò, dopo uno studio dei documenti, il gruppo La Pigna è giusto a delle proposte.

Due settimane fa, il Comune di Ravenna annunciava di aver stanziato i fondi per permettere all’Ente Parco del Delta del Po di acquistare le zone A e B dell’area Ortazzo-Ortazzino. Nelle stesse ore La Pigna aveva indetto una conferenza stampa per portare a galla alcuni punti poco chiari della vicenda: le possibilità di sfruttamento dell’area C, esclusa dall’acquisto previsto da Comune, Regione e Ente Parco, ma interessante per il mercato. Dopo un botta e risposta su un vizio di forma nella delibera, ecco le proposte e le riflessioni del gruppo consiliare La Pigna.

Le proposte di La Pigna, Città-Forese-Lidi per l’area Ortazzo-Orazzino

L‘esercizio del diritto di riscatto attraverso un contenzioso legale, secondo La Pigna, può rappresentare rischi economici notevoli per l’Ente Parco del Delta del Po e tempi di definizione lunghissimi. Inoltre, una probabile soccombenza dell’Ente determinerebbe pesanti ripercussioni economiche. Dunque, anziché avventurarsi in un temerario e rischiosissimo contenzioso legale, secondo La Pigna ci sono 2 soluzioni alternative e che secondo loro devono essere colte con estrema sollecitudine.

«Innanzitutto – sostiene La Pigna -, all’Ente Parco conviene abbandonare la rischiosa strada del contenzioso per l’esercizio del diritto di riscatto ed esercitare il diritto di prelazione entro il giorno 11 dicembre 2023 per l’intera area dell’Ortazzo-Ortazzino».

«Altrimenti – continua -, l’altra strada è quella dell’espropriazione dell’area C, prevista dall’articolo 15 comma 1 della Legge 394 del 1991. Si tratta di una possibilità mai considerata dall’Ente Parco del Delta del Po, né dal Comune di Ravenna né dalla Regione Emilia-Romagna. A seguito dell’espropriazione, si può poi trattare l’acquisto delle zone A e B, fortemente vincolate e acquisibili a quel punto a un prezzo molto conveniente».

Nella zona C c’è un edificio che “può far gola”

Un elemento passato fino ad ora inosservato è che nella zona C c’è un immobile costruito nei primi del ‘900 denominato “ex pileria”. Come descritto nella perizia estimativa dell’ufficio provinciale del territorio dell’Agenzia delle Entrate di Ravenna, si tratta di un fabbricato a destinazione di magazzino e di abitazione di servizio,.

L’edificio è formato da una parte centrale di 2 piani fuori terra e di 2 porzioni laterali di 3 piani fuori terra per una superficie totale di 1.850 metri quadrati. La porzione destinata ad alloggio risulta dotata al secondo piano di 2 balconcini aventi una superficie di circa 13 metri quadrati.

«Come affermato nella perizia estimativa dell’Agenzia delle Entrate – commenta La Pigna -, nell’area C è consentita l’attività di agriturismo, l’offerta di servizi ambientali e per l’ospitalità, ricettivi e ricreativi per attività del tempo libero. Sono possibili le attività agricole, forestali, zootecniche ed altre attività, e sono consentite le nuove costruzioni funzionali all’esercizio delle attività agrituristiche e agro-forestali. Un aspetto di fondamentale e straordinaria importanza, è la possibilità di eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi di restauro e risanamento degli immobili. Possibilità indicata anche nel contratto preliminare di vendita tra CPI Real Estate Italy srl e Società Agricola Gobbino srl. Si tratta quindi di un edificio che può far gola».

Nelle puntate precedenti…

I fondi stanziati e poi non utilizzati nel 2021

Il Sindaco de Pascale ha sempre parlato di “contatti tra il Comune di Ravenna e la società Immobiliare Lido di Classe srl” in liquidazione. Tuttavia, secondo La Pigna, la documentazione e lo stanziamento a bilancio 2021 – poi non utilizzato – di 514 mila euro per l’acquisto dell’area Ortazzo-Ortazzino dimostra che tra le due parti c’è stato ben più di un contatto.

«L’esistenza di una trattativa ben avviata – commenta La Pigna – e non di semplici contatti come affermato da de Pascale, è provata anche dal fatto che il Comune di Ravenna il 1 febbraio 2018, aveva conferito l’incarico all’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate, di determinare con una perizia estimativa, il valore dell’area Ortazzo-Ortazzino. De Pascale non ha spiegato e continua a non spiegare come mai non abbia utilizzato lo stanziamento presente nel Bilancio di Previsione 2021 per l’acquisto dell’intera area».

L’intenzione di acquistare tutta l’area, poi solo zone A e B

Inizialmente il Direttore dell’Ente Parco del Delta del Po Massimiliano Costa (19 ottobre 2022) aveva sollecitato Regione e Comune a finanziare l’acquisto di Ortazzo e Ortazzino, attraverso l’esercizio del diritto di prelazione in scadenza il 19 gennaio 2023. Successivamente, però, non risulta nessuna delibera del Comitato Esecutivo dell’Ente in tal senso.

«Quindi – commenta La Pigna – il diritto di prelazione non è stato volutamente esercitato dall’Ente Parco e nessun vizio di forma nella comunicazione inviata a suo tempo dalla Lido di Classe srl in liquidazione è stato ravvisato. Da evidenziare che il direttore Costa indica a Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna e Provincia di Ravenna di esercitare il diritto di prelazione su tutto le zone A, B e C, smentendo totalmente così sia il Sindaco de Pascale che l’assessore regionale Lori che il presidente della Regione Bonaccini».

Eppure, il 9 novembre 2022, sempre il direttore Costa invia all’Immobiliare Lido di Classe la comunicazione nella quale afferma l’interesse ad acquistare i terreni delle zone A e B, lasciando fuori la zona C. Da quel momento, fino alla data di scadenza del 19 gennaio 2023, il diritto di prelazione non è stato esercitato. Solamente il 6 febbraio 2023 ovvero a diritto di prelazione scaduto, Costa scrive nuovamente all’Immobiliare Lido di Classe srl in liquidazione per affermare di non essere riuscito a mettersi in contatto col liquidatore, allegando nuovamente la comunicazione inviata il 9 novembre 2023.

«Perché – si chiede La Pigna – viene sempre esclusa la zona C dal 9 novembre 2023 in poi, sia per il primo diritto di prelazione, sia per l’esercizio di un temerario diritto di riscatto?»

Gli interessi economici del gruppo Mazzoni sulla zona C

«L’Ortazzo-Ortazzino, come profetizzato dal direttore Costa , – continua La Pigna – poteva fare gola ad un’impresa agricola per ottenere contributi europei per non poter svolgere l’attività causa i vincoli e i divieti presenti. Non a caso il gruppo Mazzoni, proprietario della Società Agricola Gobbino srl è attivo nel settore agricolo, ortofrutticolo, vivaistico, ma anche nel settore turistico, ha sottoscritto il relativo preliminare di vendita con CPI Real Estate Italy, attuale proprietario della zona».

Gruppo Mazzoni è proprietario di Spiaggia Romea a Lido delle Nazioni, villaggio per famiglie e bambini situato nel cuore del Parco del Delta, del Club Village Spiaggia Romea, situato nel Delta del Po.

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