Ancisi su Ortazzo-Ortazzino: «Dall’acquisto del Parco resta fuori l’area C: contraddizione»

«L'area C è quella più interessante per il mercato privato, perché solo in questa "si può far qualcosa". La contraddizione è eclatante soprattutto per il Comune, in quanto la Giunta de Pascale aveva stabilito di acquistare tutti i 483 ettari».

«Solamente il 13 novembre scorso – esordisce Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna -, è stato notificato che il Comune di Ravenna concede all’Ente Parco del Delta del Po, come da sua richiesta del 31 ottobre, un contributo di 95mila euro “ai fini dell’acquisizione dell’area dell’Ortazzo e Ortazzino, su un importo complessivamente stimato di 430mila euro, che prevede anche l’intervento della Regione Emilia-Romagna e dell’Ente Parco”. Si tratta tuttavia di acquistare solamente delle aree A e B del comparto Ortazzo-Ortazzino, con esclusione dell’area C».

«Proprio l’area C sembra non interessare Ente Parco, Comune e Regione, quella più interessante per il mercato privato: solo in questa “si può far qualcosa”. La contraddizione è eclatante soprattutto per il Comune, in quanto la Giunta de Pascale aveva stabilito di acquistare tutti i 483 ettari dell’Ortazzo-Ortazzino nel 2021, inserendo a bilancio la spesa di 512mila euro, anche se l’ha fatta poi sparire nel nulla senza dir niente a nessuno».

«Basti osservare il contratto con cui, il 1° marzo 2023, CPI Real Estate Italy acquistò tutto l’Ortazzo Ortazzino dalla Immobiliare Lido di Classe, che ne era la storica proprietaria, al prezzo di 603.885 euro. Tra questi i “terreni non aventi destinazione né agricola, né edificabile” sono stati però valutati, nel contratto stesso, appena 164.897 euro: i terreni che verosimilmente l’Ente Delta del Po vorrebbe oggi acquistare per 435mila euro, coi soldi anche del Comune».

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