Il MEI non si ferma. Sangiorgi: «Accordo con il Comune? Spero entro Pasqua, poi concerti estivi»

Doveva chiudere dopo 25 anni, ma forte dei riconoscimenti ottenuti a Sanremo con i giovanissimi Santa Balera, il Meeting delle Etichette Indipendenti tornerà in forma rinnovata

A ottobre 2023 sembrava che si stesse per chiudere un’era: quella del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) durata 25 anni. Lo aveva annunciato il patron Giordano Sangiorgi, ma, forte del successo e dei riconoscimenti ottenuti dai Santa Balera sul palco di Sanremo con “Romagna Mia”, il MEI e il Comune di Faenza stanno per stringere un nuovo accordo triennale.

«Abbiamo avuto più incontri con sindaco, vicesindaco e assessore al Turismo – racconta Sangiorgi – e stiamo lavorando a un accordo per tre anni, che speriamo si chiuda entro Pasqua. L’aspetto su cui noi puntiamo è quello di poter fare un’attività continuativa durante tutto l’anno, a partire da una serie di concerti durante l’estate».

«Questo perché – continua – Faenza è una città della musica, nota a livello nazionale e internazionale grazie al MEI, che conta più di mille artisti, tra cui molti giovani e giovanissimi. Vogliamo essere un motore di aggregazione culturale oltre che turistico». All’ultima edizione, che si è svolta dal 6 all’8 ottobre scorsi, hanno partecipato artisti del calibro di Elisa, Manuel Agnelli, Dolcenera, Lucio Corsi, Omar Pedrini e molti altri, e c’è stata una dedica speciale a Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso a Napoli.

La nascita e gli obiettivi del MEI

Da sempre obiettivo del MEI è quello di far scoprire e proporre nuovi talenti, nuove musiche, nuovi percorsi fuori dai circuiti ufficiali delle grandi case discografiche. All’inizio c’era un vero e proprio muro che, in parte esiste ancora oggi. «L’idea del MEI – aveva raccontato Sangiorgi – nasce dal tentativo di offrire un punto di riferimento alle realtà musicali indipendenti che stavano esplodendo in Italia ma che non avevano un raduno nazionale. Per quanto mi riguarda, ho suonato in gruppi Punk Rock della mia generazione e ho sempre avuto un forte interesse personale nella valorizzazione delle musiche alternative a quelle commerciali di intrattenimento come i tormentoni estivi».

«Così come ho sempre avuto grande curiosità nei confronti di quegli artisti che modificavano il panorama culturale italiana. Così, ho sviluppato questi interessi prima con “Faenza Rock” e poi con altre manifestazioni come “Rock Nero” e “Rock Verde”, dedicati alla battaglia contro il razzismo e l’ambiente, per poi arrivare al MEI».

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