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Lavoro, Damiano “Livelli pre-pandemia ma siamo ancora dietro in Ue”

“Nel 2022 prosegue il trend positivo per l’occupazione, sia a livello europeo che italiano. E se i valori sono positivi sia dal punto di vista dei numeri assoluti che del tasso di occupazione, arrivato al 64,6% a fine 2022, non si può non rilevare come l’Italia resti in una condizione di strutturale inferiorità rispetto ai partner europei per almeno una decina di punti percentuali. In ogni caso, a novembre 2022, gli occupati sono oltre 23 milioni. L’Italia recupera, dunque, i livelli occupazionali del 2019, prima che la pandemia investisse il nostro tessuto produttivo”. Così Cesare Damiano nell’introduzione del report del Centro Studi di Lavoro&welfare e di Studio Labores sull’andamento dell’occupazione. “In merito al tasso di occupazione è sempre necessario ricordare che la sua crescita è condizionata, ovvero ‘drogata’, dalla riduzione della base demografica, in fase discendente dal 2014. Inoltre, come dato di sintesi sull’occupazione, è molto importante e interessante sottolineare come l’andamento delle diverse tipologie di attività veda la diminuzione del cosiddetto lavoro indipendente o autonomo”, aggiunge. “Esso rappresentava, all’inizio degli anni 2000, ben il 28% del totale dell’occupazione ed è sceso, attualmente, al 22%. Per quanto riguarda l’occupazione femminile, in crescita fino al 2014, negli anni successivi, con qualche oscillazione, si è stabilizzata al 42%, segnalando un forte divario con quella maschile. Venendo al tempo determinato, ultimamente, esso è risalito al 17% del totale del lavoro dipendente, dopo essere sceso, al tempo della pandemia, al 14%. Una discesa collegabile anche al blocco dei licenziamenti che non lo ha riguardato. La stessa discesa, nel tempo della pandemia, ha riguardato sia l’occupazione femminile che l’utilizzo del part time. Dati che si sono, poi, riallineati. Per quanto riguarda il part time va rilevato che c’è una forte disparità di utilizzo di genere: lo utilizza una donna su tre a fronte di un solo uomo su dodici”, conclude Damiano.
(ITALPRESS).
-foto Italpress-

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