Mancano pochi giorni e le lancette dell’orologio faranno un passo indietro per dare più spazio al buio che riconquista l’ora persa durante la primavera. Fra la notte del 28 e del 29 ottobre alle 2 del mattino, le lancette torneranno 1 ora indietro riaffermando l’ora solare. Per alcuni una grande vittoria con la conquista di una nottata più lunga per il riposo, per gli amanti dell’estate una triste separazione dalle lunghe giornate di sole.
Il cambio dell’ora resterò attivo fino al weekend del 30 e 31 marzo 2024, quando nella notte tra sabato e domenica le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti per rientrare nuovamente nell’ora legale.
L’ora solare è la più antica dei due sistemi orari vigenti. Fin dall’antichità la società organizzava i propri bioritmi adattandosi al sorgere e al tramontare del sole. Durante l’impero romano la cosiddetta ora prima era sempre quella che seguiva il sorgere del sole, indipendentemente dall’istante in cui questo evento astronomico si verificasse.
La situazione vide un primo cambiamento nel 1784 con la proposta da parte di Benjamin Franklin di introdurre l’ora legale per favorire il risparmio di candele, ma l’idea non attecchì sul momento. Ricomparve alcuni anni dopo, grazie al costruttore britannico William Willett, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla prima guerra mondiale.
Nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti paesi imitarono il Regno Unito in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità. Così si giunse ufficialmente alla separazione dei due orari.
Ad oggi si sta parlando molto dell’abolizione del cambio orario, nel 2018 sul sito della Commissione europea si è svolta una consultazione pubblica aperta sulle disposizioni relative all’ora legale. Tra le domande, la possibilità di abolizione di uno dei due sistemi orari. La consultazione ha ottenuto 4,6 milioni di risposte, il numero più alto mai ricevuto da una consultazione pubblica UE.
I consigli per affrontare al meglio il cambio d’ora sono molteplici, come già analizzato in passato. Dallo spostare gradualmente gli orari di sveglia e di riposo all’attività fisica, pasti leggeri e in casi di difficoltà l’uso di integratori e erbe naturali per recuperare i soliti ritmi. La cosa certa è che il prendersi cura si se stessi è la parola chiave che favorisce il riadattamento del metabolismo al cambiamento richiesto per il sopraggiungere del nuovo orario. Quindi, analizzate con attenzione le richieste e le risposte del vostro organismo e assecondatele sia nella settimana che precede il fatidico giorno della modifica, sia in quelle successive e non ricevete nessuna brutta sorpresa.
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