Il 12 gennaio il giudice per le indagini preliminari Andrea Galanti ha accolto la richiesta del pm Stefano Stargiotti, convalidando l’arresto di Giulia Lavatura, la donna che l’8 gennaio si è lanciata da nono piano del palazzo di via Dradi dove vive, portando con sé la figlia di 6 anni e il cane.
La donna non andrà in carcere, ma resterà sotto sorveglianza all’interno di strutture ospedaliere. Per il momento resterà al Bufalini di Cesena (la prognosi è di 40 giorni); poi sarà trasferita all’Unità operativa del servizio psichiatrico di Ravenna.
L’idea è quella di mantenere su Giulia Lavatura una stretta sorveglianza, perché esiste un concreto pericolo di reiterazione. La donna, che pensava al suicidio già dal 22 dicembre, è infatti consapevole della morte della figlia e del cane. Fattori che potrebbero portarla a tentare nuovamente il gesto, che aveva annunciato anche su Facebook, con strumenti e modalità diverse. L’obiettivo è dunque quello di proteggerla da sé stessa.
Giulia Lavatura era in cura da circa 10 anni al Centro Salute Mentale di Ravenna (csm), per un diagnosticato disturbo bipolare. La cura prevedeva l’assunzione di farmaci per via orale, precedentemente era per iniezione, ma, dopo l’ultima visita , la 41enne aveva deciso di interromperla. Secondo quanto ha affermato negli interrogatori, l’idea di sospendere le cure sarebbe arrivata da uno psicanalista di fiducia da cui si era recata in dicembre. Lo specialista, tuttavia, ha negato di aver affrontato l’argomento con la donna.
Per questo motivo, l’avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini ha anticipato che presenterà la richiesta di perizia psichiatrica. La tesi della difesa è quella di incapacità di intendere e di volere, che porterebbe la donna a non essere imputabile.
All’udienza di convalida ha parlato anche il marito, che quella mattina non si è accorto di niente perché stava dormendo. Dopo aver ricevuto la notizia dalle Forze dell’Ordine, l’uomo è caduto in uno stato di shock ed è stato ricoverato per giorni proprio al Csm di Ravenna.
Come riporta il Resto del Carlino, l’uomo in udienza ha confermato la tensione di Giulia Lavatura con la famiglia, nello specifico con il padre, rapporto che lui aveva sempre cercato di mediare. «Era convinta che il padre fosse una persona che le voleva del male e gli dava la colpa per la sua situazione: ma il padre non era come lo descriveva lei». Ha confermato anche le preoccupazioni relative alle pratiche del Superbonus sulla loro casa di Bagnacavallo. Giulia Lavatura temeva di indebitarsi di 600mila euro.
L’uomo ha confermato che la moglie era sotto cura psichiatrica e che doveva prendere i farmaci in autonomia tutti i giorni. Lui stesso l’accompagnava al Csm per le visite, l’ultima era stata a novembre. L’uomo ha aggiunto che nell’ultimo periodo era stato in trasferta di lavoro, poiché è operaio nelle piattaforme Offshore e si trova spesso in viaggio. Pertanto, non è in grado di dire se la donna nell’ultimo periodo stesse continuando le cure.
Tra pochi giorni si terranno i funerali della figlia di 6 anni morta nell’impatto con il suolo. Il padre della bambina ha chiesto che si tengano in forma strettamente privata.
Il ritrovo è per le 10 alla sede di CittAttiva, ingresso giardini Speyer, mentre alle 10.30 è prevista la partenza
Per la giornata di venerdì 22 novembre sono previsti venti di burrasca forte (75-88 km/h) sull'intero settore appenninico e di…
Sabato 23 novembre Fulvia Missiroli converserà sul tema con Lidia Pupilli e con Marco Severini.
Alla cerimonia, tenutasi oggi, 21 dicembre, hanno partecipato le massime autorità civili e militari della Provincia
Alle 17 presso l’ex convento di San Francesco di Bagnacavallo, è necessario prenotarsi contattando il museo
Inaugurazione sabato 23 novembre alle 16, alla presenza alla presenza dell'assessora Federica Moschini.