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Giovanni Fontana legge Corrado Costa che ‘immagina Ravenna’ e la poesia diventa performativa

Il poliartista Giovanni Fontana, con esperienza nell’ambito di arti visive, architettura, teatro, musica e letteratura, è stato il protagonista nei giorni scorsi di una conferenza per presentare il libro “Corrado Costa. Immaginare Ravenna” (Edizioni Roberto Peccolo, 2021). Cornice dell’evento, la Fondazione Sabe per l’Arte di Ravenna, nell’ambito delle attività collaterali della mostra personale “Modulare lo scarto” di Enrica Borghi che fa parte del ricco cartellone di “Ravenna Mosaico”. Durante la serata il pubblico, oltre ad ammirare le installazioni in mosaico di plastica della Borghi, ha potuto vedere da vicino trenta disegni originali di Corrado Costa contenuti nel volume.

 

 

«Su questo libro c’è tanto da dire – spiega Fontana – perché un libro misterioso ricco di tavole, anche se non sono proprio tutte in quanto una parte è andata distrutta. Resta tuttora impossibile ricostruire nei dettagli il percorso ‘genetico’ di queste tavole così come quello compiuto da Costa in rapporto a Ravenna. Ancora non c’è risposta all’interrogativo più semplice: qual è il motivo che lo ha portato a immaginare Ravenna? Ho fatto personalmente una serie di indagini e credo che il rapporto con la città sia in parte correlato all’editore Becattini, che gli aveva già pubblicato qualcosa. Però dal punto di vista poetico e formale, tutto si perde nell’ombra… D’altra parte a Corrado Costa piaceva giocare con l’ombra, con l’ambiguità e con il mistero».

 

 

Poi Fontana, artista legato alla poesia performativa, ha letto e interpretato alcuni brani come “Retro”, da lui trascritto per la rivista “Baobab”. A conservare oggi le tavole rimaste è Roberto Peccolo, già gallerista livornese che ha dedicato tutta la sua vita alla scrittura verbo-visiva e al libro d’artista, inventandosi iniziative espositive memorabili ed editando pubblicazioni che nel settore fanno storia, come la collana “Memorie d’artista” che ha regalato al pubblico opere preziose di autori come Henri Chopin, Jean-Luc Parant, Lamberto Pagnotti, Lindsay Kemp e molti altri.

 

 

 

L’incontro è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, con il patrocinio del Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna.[vc_gallery interval=”3″ images=”26975,26976,26977,26978,26979,26980,26981,26982,26983″ img_size=”full”]

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