Avverso alla decisione dell’amministrazione ravennate di spegnere l’illuminazione pubblica, vi sono anche innumerevoli sentenze di giurisprudenza amministrativa che definiscono il servizio di illuminazione pubblica ‘servizio pubblico locale a rilevanza economica’ per il fatto che il beneficiario va individuato direttamente nella collettività e non nell’ente locale. Si potrebbero richiamare, altresì, le infinite citazioni e i numerosi richiami a sentenze del Consiglio di Stato e dei Tar, così come di altri autorevoli Tribunali, tutti concordi nel definire l’illuminazione pubblica come pubblico servizio. Ecco allora che lo spegnimento potrebbe addirittura configurare il reato di ‘interruzione di pubblico servizio’.
Per tutte queste ragioni, è indiscutibile che il servizio di pubblica illuminazione non possa essere sospeso, poiché esso risponde a una fondamentale esigenza di sicurezza per tutti i cittadini. L’occasione per decidere il dietrofront da parte della Giunta è rappresentata dalla seduta del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto di Ravenna del 7 dicembre. In tale sede, anche alla luce delle già citate perplessità espresse dal Prefetto e dalle locali Forze dell’Ordine, chiediamo al Sindaco Michele de Pascale di rivedere la decisione presa”.
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