FOTO. Il museo Byron aprirà il 26 ottobre. Quasi ultimato il restauro di Palazzo Guiccioli

Ha riaperto oggi, Palazzo Guiccioli a Ravenna, in via Cavour, dove Lord Byron ha trascorso le sue giornate in città assieme all’amante Teresa Gamba e il marito di lei, conte Alessandro Guiccioli. Una data non casuale perché sono corrisponde a quella dei 200 anni dalla morte del poeta. Il Palazzo ha alle spalle un restauro travagliato, durato 13 anni, ad opera della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Fu avviato nel 2011, quando iniziò il percorso di interlocuzione con Comune di Ravenna per l’acquisto dello stabile.

Una riapertura attesa per la città, con un lungo programma di eventi. Tanto che le visite guidate organizzate nelle giornate del 19 e 20 aprile hanno fatto il tutto esaurito in meno di un’ora. In attesa dell’allestimento del museo, a fine maggio verrà costituita la Byron Society italiana, che avrà sede sempre a Palazzo Guiccioli. Il percorso museale attraverserà la vita e le opere di Byron, grazie a installazioni video, esposizioni, memorie, documenti unici, ritratti e reliquie.

Palazzo Guiccioli ospiterà, dunque, il Museo Byron, che la Fondazione sta realizzando nell’ala nobile e storica del Palazzo, proprio nelle stanze che furono abitate dal poeta, e la sede italiana della Byron Society, diffusa in oltre 40 paesi nel mondo. Non solo. All’interno della storica residenza prenderanno forma anche il Museo del Risorgimento e il Piccolo Museo delle Bambole e altri Balocchi – Collezione Graziella Gardini Pasini.

Oggi, nel corso della presentazione pubblica, il presidente della Fondazione ravennate, Ernesto Giuseppe Alfieri ha reso noto la data ufficiale di riapertura del Complesso Museale: il 26 ottobre. Un’altra data simbolica in quanto richiama il 26 ottobre del 1860, data dell’Incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, momento fondamentale del nostro Risorgimento.

La parte del complesso che si affaccia su via Cavour è ultimata, mentre quella su via Morigia è a un buon livello di avanzamento. Salvo imprevisti, dunque, si arriverà presto al termine dei lavori. Sempre lo stesso Alfieri ha tenuto a sottolineare l’importanza della collaborazione fra più soggetti: oltre alla Fondazione e al Comune di Ravenna, la Biblioteca Classense e MAR-Museo d’Arte della città di Ravenna, la generosa e lungimirante adesione al progetto di Fondazione Bettino Craxi e Fondazione Spadolini Nuova Antologia, la partecipazione appassionata dei suoi artefici. Su tutti Aurea Progetti Ravenna per il recupero dell’edificio e la sua funzionalizzazione, del Laboratorio del Restauro di Ravenna per il recupero di cicli decorativi e pavimenti insieme ai molti collegati all’Unità di progetto.

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