Flexi-map: tutti gli autovelox abbattuti a Ravenna. Come agisce il vendicatore delle multe?

Ammonta a cinque il conteggio degli autovelox abbattuti a Ravenna e provincia in tre settimane. Cinque autovelox segati con un flessibile, da cui il soprannome ‘Fleximan‘: un fenomeno nato in Veneto, ma che si è presto espanso a macchia d’olio in tutto il Nord Italia e non solo. Non è ancora chiaro il disegno dell’antieroe o dei suoi emulatori ravennati, né se si tratta di episodi slegati, per quanto simili nelle modalità, o di un progetto unico, almeno quello romagnolo. Certo è che sui social il fenomeno è popolare quanto divisivo: ‘Fleximan’ attira commenti e reazioni. E, proprio come un influencer, ha creato una tendenza.

A conti fatti, però, gli autovelox colpiti sembrano stati scelti più per fattori ambientali – la lontananza dai centri abitati, la nebbia, l’assenza di telecamere e la scarsa possibilità di testimoni – piuttosto che in risposta a un vero progetto criminale volto a eliminare i dispositivi che rilevano più infrazioni o quelli meno ‘sopportati’ dai cittadini.

L’autovelox di Godo sarebbe stato presto rimosso. Già ripristinato quello di Castel Bolognese

Resta, dunque, qualche perplessità sui colpi avvenuti nel Ravennate, che in alcuni casi sembrano maldestri. Ad esempio, l’autovelox di Godo, ultimo a essere tagliato nella notte tra il 14 e il 15 febbraio, sarebbe stato presto rimosso. Sulla via San Vitale, infatti, nel 2022 è stata realizzata una rotonda che da sola porta gli automobilisti a rallentare, rendendo superflua la presenza del dispositivo.

Allo stesso modo, il primo autovelox colpito, quello in via Dismano a Osteria, era stato voluto dal comitato cittadino e, a detta del Comandante della Polizia Municipale Andrea Giacomini – era uno dei «più scarsi di tutta la provincia per numero di multe staccate». Si trovava proprio prima di un incrocio pericoloso e gli abitanti lo ritenevano complessivamente utile e «neanche così fastidioso». Anche a Sant’Alberto ‘Fleximan’ ha colpito lungo via Mandriole, poco prima di una svolta pericolosa. Tutto ciò porta a pensare che si tratti più di azioni casuali sulla scia del fenomeno nazionale, piuttosto che di un progetto ben studiato.

Neanche a Castel Bolognese, ‘Fleximan’ è riuscito a fare la differenza. Qui, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio, è stato abbattuto l’autovelox di via Borello che, però, è già stato ripristinato; mentre, a Faenza ha colpito su viale Assirelli, nella tangenziale che porta a Forlì. Qual è, dunque, lo scopo delle sue azioni oltre a quello dimostrativo? L’unico effetto ad oggi quasi certo è l’esborso dei 40mila euro che serviranno per reinstallare i velox, somma stimata dalla Polizia Provinciale. Soldi che ovviamente saranno prelevati dalle tasche dei contribuenti.

L’autovelox di Osteria: il primo ad essere colpito

L’autovelox di via Bellucci resta illeso

Tirando le somme, tutti e cinque i colpi sono avvenuti fuori dai centri abitati, in modo da ridurre il rischio di testimoni, e con la complicità delle condizioni atmosferiche, cioè nebbia e buio. Resta, dunque, illeso l’autovelox che con tutta probabilità fa più gola agli aspiranti ‘Fleximan’ ravennati, cioè quello di via Bellucci da cui tutto è iniziato.

Il 25 gennaio, infatti, proprio lì è comparso un cartello a firma ‘Fleximan’. Il velox era stato installato esattamente tre mesi prima e aveva già staccato oltre 18.303 multe, per un importo di circa 1 milione e 400 mila euro. Sarebbe stato il colpo perfetto, ma impossibile vista la pozione centrale e il traffico cittadino. Il giorno dopo, dunque, ‘Fleximan’ ha dovuto colpire altrove, cioè a Osteria. E così l’autovelox da record sulla carreggiata opposta a via Destra Canale Molinetto è ancora in piedi.

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