‘Fleximan’ a Ravenna. L’autovelox segato era «il più scarso della Provincia per numero di multe»

Prima l’annuncio con un cartello firmato ‘Fleximan’ a Ravenna in via Bellucci, poi l’autovelox abbattuto in via Dismano all’altezza di Osteria. Una scelta strana quella del delinquente, presumibilmente emulatore delle azioni avvenute nei giorni scorsi a macchia di leopardo in Veneto e poi in Piemonte, dove con un flessibile – da cui il soprannome – sono stati abbattuti più di dieci autovelox.

Di proprietà della Provincia, il dispositivo colpito nella notte tra il 25 e il 26 gennaio, infatti, non è uno degli ultimi due installati – a Mezzano e in via Bellucci – che stanno staccando parecchie multe. Si tratta, invece, di un autovelox attivo da giugno 2022 che, a detta dei residenti, «non dava nemmeno così tanto fastidio». A favorire l’azione sono state senz’altro la nebbia, l’assenza di telecamere e l’aperta campagna.

La strana scelta di ‘Fleximan’ a Ravenna: colpire un autovelox fortemente voluto dalla comunità locale

«Era il più scarso di tutta la provincia in termini di infrazioni rilevate – ha commentato il Comandante della Polizia Locale di Ravenna Andrea Giacomini – e per di più (ndr. gli abitanti della zona) ce lo hanno chiesto fino allo sfinimento. Chi l’ha tagliato non ha nemmeno saputo intercettare il sentimento comune delle parsone».

L’autovelox, posto in corrispondenza del civico 253 di via Dismano in direzione San Zaccaria, infatti, si trova a poche decine di metri dal centro abitato di Osteria e di un importante incrocio che porta verso l’E45. Venendo da Ravenna, la svolta è coperta dagli alberi e fino all’ultimo non si riesce a vedere se qualche macchina sta per immettersi su via Dismano, da questo l’importanza del velox, peraltro tarato a 70 km/h.

«Quello – spiega il vicesindaco Eugenio Fusignani, con delega alla sicurezza – è un autovelox che, in attesa di sistemare l’incrocio, serve a calmierare quanto meno la velocità. Come tutti gli altri, serve ad aumentare la sicurezza, non a ‘fare cassa’. L’incrocio di Osteria, per di più, è difficilissimo da sistemare».

Che cosa si rischia

Le indagini per individuare il colpevole sono in corso, che si tratti di ‘Fleximan’ o di un emulatore, se fosse arrivato sul luogo in automobile, potrebbe essere rintracciabile.

«Sicuramente – spiega il Comandante Giacomini – lavoreremo per trovarlo e ci sono alcuni elementi su cui lavorare. Sul luogo non ci sono telecamere, ma l’autovelox scatta una fotografia delle macchine che corrono e rileva autonomamente le targhe di tutte le auto che passano».

‘Flexmian’ potrebbe dover rispondere all’articolo 673 del codice penale: “Chiunque omette di collocare i segnali o i ripari prescritti dalla legge o dall’Autorità per impedire pericoli alle persone in un luogo di pubblico transito, ovvero rimuove i segnali o i ripari suddetti, o spegne i fanali collocati come segnali, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 516”.

Dunque, se individuato (o individuati), potrebbe essere punibile con la reclusione fino a 3 mesi, destinata a chi danneggia o rimuove dispositivi con caratteristiche di servizio pubblico.

La condanna delle istituzioni

La condanna da parte delle istituzioni è stata ferma. Nel pomeriggio del 26 gennaio, il sindaco e presidente di provincia Michele de Pascale, in una nota stampa, ha fatto sapere che: «Il dibattito sugli autovelox è uno specchio del rapporto che una parte del nostro Paese ha con il rispetto delle regole. Viene messo in discussione il principio stesso per cui chi non rispetta regole e limitazioni imposte dalla legge debba essere sanzionato e si giustificano persino le azioni violente che si stanno verificando in diverse zone d’Italia».

«Non ci aspettavamo niente, ma allo stesso tempo – spiega il vicesindaco Fusignani – ci aspettavamo di tutto. Un gesto che definire irresponsabile è il minimo. In primis perché abbatte una strumentazione che serve a mantenere un adeguato livello di sicurezza stradale. Poi perché è costato dei soldi che sono pagati dalla comunità, infine, perché verrà rimontato con altri soldi della comunità. Quindi si tratta di un gesto triplamente irresponsabile».

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