A volte è in preda alla nostalgia. Tocca il piano con dita leggere e nervose. Oppure ne trae grandi accordi e boogie-woogie. È una languida innamorata o una femme fatale. Domina la scena, oppure sembra intenta a fuggirla, schiva ed evanescente. Può camminare sul confine fra jazz e cabaret, lanciarsi in lunghe digressioni musicali o preferire interpretazioni minimaliste. Assapora ogni sillaba per costruire una tale e delicata intimità con il proprio pubblico che ognuno ha l’impressione di essere il solo e unico ascoltatore, il destinatario di ogni verso e nota. Diana Krall è una e molte, ma una costante delle sue performance e dei suoi album è il gusto impeccabile per la canzone. Forse Diana non ha rivoluzionato il jazz – non è il suo obiettivo, d’altronde – ma sa portare sulle proprie spalle il peso di una favolosa tradizione, rimettendo in circolo, con grande intelligenza e sofisticazione, brani meritatamente storici, cavalli di battaglia e pezzi che rischiano invece di essere colpevolmente dimenticati.
Diana Krall deve i propri esordi al padre, pianista e grande appassionato della musica di Fats Waller. E oltre a formarsi nelle migliori istituzioni musicali americane, ha potuto collaborare da subito con musicisti quali John Clayton, Jeff Hamilton, Jimmy Rowles e soprattutto con il contrabbassista Ray Brown che considera il proprio mentore. Il suo ultimo disco, This Dream of You, è ispirato al Bob Dylan di Together through life: omaggio all’amico e produttore Tommy LiPuma con cui ha collaborato fino alla sua scomparsa a ottant’anni, nel 2017. LiPuma, che ha prodotto ben undici album di Diana, ha dimostrato che è possibile creare dischi dal successo planetario capaci di conquistare anche chi non è un appassionato di jazz.
L’album This Dream of You si apre con l’evocativa e pensosa But Beautiful e immediatamente trasporta l’ascoltatore in un luogo altro – un luogo che senza dubbio è la Grande Mela nell’atmosfera anni Trenta di That’s All e in Autumn in New York. Non manca l’omaggio a Nat King Cole, dichiaratamente uno dei grandi miti di Diana, che cantava Just You, Just me insieme ed Ella Fitzgerald; Sinatra è ricordato invece dalla sognante ma profonda interpretazione di There’s No You. E ancora si oscilla dalla classicità di I Wished on the Moon alla giocosa rilettura di Singing in the Rain.
Sul palcoscenico del Pavaglione, Diana Krall sarà accompagnata da un trio di valenti musicisti – Robert Hurst al contrabbasso, Karriem Riggins alla batteria, Anthony Wilson alla chitarra elettrica – perfetti per mettere in risalto ogni pezzo.
I prossimi appuntamenti al Pavaglione sono l’omaggio a Buena Vista Social Club con il Roberto Fonseca Trio e Eliades Ochoa (16 luglio) e La Rappresentante di Lista in inedita versione sinfonica (17 luglio).
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: da 40 a 60 Euro (ridotti da 35 a 54 Euro); under 18 5 Euro
Sarà domenica 5 maggio con partenza dal Pavaglione. La 21km vale nel Campionato Nazionale Uisp ed è già al completo
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