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Decessi, evacuazioni, e interventi nella provincia di Ravenna

l Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura a Ravenna sta seguendo, sin dalla notte del 15 maggio scorso e ininterrottamente da quel momento, la gravissima situazione dovuta alle ulteriori alluvioni che hanno colpito la nostra provincia.

Il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile della Regione Emilia Romana da giorni stanno supportando questa Prefettura nella complessa e delicata attività di soccorso pubblico e oggi si è fatto un punto di situazione con il Direttore operativo del Dipartimento Luigi D’Angelo e i suoi collaboratori, che hanno fornito un prezioso contributo in termini di uomini, mezzi e sostegno operativo.

Le condizioni meteo-climatiche avverse che, dalle prime ore del 16 maggio scorso, hanno interessato in particolare la provincia di Ravenna, hanno determinato un impatto di eccezionale gravità sulla rete idraulica e sul sistema idrogeologico.

In particolare, pressoché tutti i corsi di acqua hanno rotto gli argini, con esondazioni e, in alcuni casi, sormontazionidiffuse che hanno raggiunto picchi di particolare severità mettendo in crisi l’intero asse viario della provincia e in pericolo numerosi centri abitati, soprattutto i comuni di Faenza, S. Agata sul Santerno, Conselice, Lugo, Solarolo, Castel Bolognese e Alfonsine, oltre ad alcune zone delle città di Ravenna e Cervia, con numerose evacuazioni (che hanno raggiunto cifre vicine ai 25.000 abitanti).

Si sta verificando, seppur con proporzioni notevolmente peggiori, lo stesso fenomeno avvenuto il 2 maggio nel corso della prima fase di questa emergenza, con la tracimazione delle acque esondate dai fiumi e dalla fitta rete dei canali consortili secondari.

In buona parte del territorio, si è reso necessario procedere ad evacuazioni preventive della popolazione (per un totale di 2000 persone) e successivamente al soccorso delle persone bloccate in edifici isolati o allagati: migliaia sono state le persone condotte in salvo dai Vigili del Fuoco e dal personale che ha operato con velivoli militari e dei vari corpi di Polizia.

Gli interventi sono stati realizzati – con l’impiego di migliaia di uomini e mezzi, con l’utilizzo di gommoni e natanti per i soccorsi a persone isolate dagli allagamenti – dalle Forze di Polizia, dai Vigili del Fuoco, dalla Polizia Provinciale, dalla Capitaneria di Porto, dalle Forze Speciali dell’Esercito (in particolare, il 9^ Reggimento Col Moschin e il 4^ Reggimento Montecervino e il Battaglione San Marco) e dai militari del Poligono di Addestramento Militare di Foce Reno.

Tra le innumerevoli operazioni svolte e coordinate dal Centro di Coordinamento Soccorsi, si segnala il salvataggio e l’evacuazione, avvenuta la scorsa notte, da parte dei Marò del Reggimento San Marco, del Sindaco di Castel Bolognese e di alcuni membri del suo staff, rimasti bloccati nella casa comunale, ove era frattanto venuta a mancare l’erogazione dell’elettricità e del servizio idrico.

Sempre la notte scorsa, i Vigili del Fuoco, nel quadro dell’attuazione delle strategie e delle linee di intervento decise in seno al Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura, hanno condotto una complessa operazione presso la clinica “Villa Maria Cecilia” di Cotignola, ove si è reso necessario procedere all’aspirazione, con pompe idrovore, delle acque che minacciavano le cabine per la fornitura dell’energia elettrica. Nel corso della mattinata odierna, a seguito della negativa evoluzione dello scenario idrico della zona, il C.C.S. ha deciso di procedere all’evacuazione dalla struttura di tutti i cento pazienti ivi ricoverati.

Le azioni di soccorso e di evacuazione della popolazione della Provincia in difficoltà sono proseguite per tutta la giornata di oggi, interessando anche nuovi territori fino a ieri risparmiati dalle esondazioni.

Sono stati svolti interventi, in particolare, a Lugo, il cui centro storico, nel corso della mattinata, è stato sommerso da acque e detriti. In tutto il territorio della Provincia sono stati segnalati interruzioni nell’erogazione dell’energia elettrica e dell’acqua potabile, che risultano progressivamente in via di risoluzione.

Il progressivo innalzamento dei livelli dell’acqua sia a Ravenna che a Cervia ha determinato delle ondate di piena e successive esondazioni che hanno imposto l’evacuazione preventiva e temporanea di oltre 20.000 persone nonché la sospensione delle attività sanitaria non indifferibili presso l’Ospedale Marabini di Cervia e il trasferimento dei pazienti e del personale al primo piano.

Sono altresì in corso di svolgimento numerosissime operazioni di salvataggio di persone e animali ad opera dei Vigili del Fuoco nei territori collinari di Casola Valsenio e Riolo Terme, zone non raggiungibili se non con elicottero a causa della devastazione del territorio causata dalle frane, i cui movimenti sono in continua evoluzione.

Sono cinque i decessi confermati, uno a Castel Bolognese, due a Sant’Agata sul Santerno e due a Russi, mentre risulta al momento un disperso a Boncellino.

«La situazione complessiva per un’emergenza unica nel suo genere, mai verificatasi da oltre cent’anni – ha dichiarato il Prefetto di Ravenna – sta richiedendo impegno e dedizione massimi da parte di tutte le componenti del sistema di Protezione Civile, sempre disponibili, professionali e coraggiose e a cui va il mio commosso ringraziamento».

Con la Protezione civile nazionale regionale si sta ora lavorando per risolvere le tante rotture arginali (che hanno riguardato fiumi come il Lamone, Sillaro, Senio, Savio, ecc.) e per ricostruire con opere provvisionali i tanti argini collassati in più punti. Questi interventi saranno decisivi per evitare che l’acqua continui ad invadere i territori della bassa Romagna, di Ravenna e Cervia e consentire successivamente di poter intervenire con i mezzi idonei a liberare i territori dall’acqua e dai detriti.

La situazione è in continua evoluzione e sarà costantemente monitorata dal Centro Coordinamento Soccorsi istituito presso la Prefettura, che sta operando senza soluzione di continuità in costante collegamento con i Centri Operativi Comunali (COC).

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