De Pascale su Ex Farmografica: «Basta rimpalli. Serve intervento deciso per i 90 lavoratori a rischio»

«Inaccettabile il rimpallo di responsabilità tra Governo e struttura commissariale, e viceversa, sugli indennizzi alle imprese dopo l’alluvione che ha colpito il territorio lo scorso anno. Situazione emblematica quella dell’ex Farmografica di Cervia, alle prese con una vertenza che potrebbe avere esito favorevole se solo il Governo lo volesse».

Lo dichiara il presidente della provincia di Ravenna e sindaco del capoluogo Michele de Pascale a seguito della manifestazione molto partecipata di ieri, 12 marzo per i lavoratori e le lavoratrici della ex Farmografica di Cervia che rischiano il licenziamento.

«La crisi della storica impresa del packaging romagnola – spiega de Pascale – richiede un intervento deciso da parte del governo Meloni e del commissario Figliuolo perché a seguito della scellerata decisione di chiudere lo stabilimento della MM Packaging, multinazionale austriaca, per l’azienda locale italiana disposta a subentrare è impossibile ad oggi accedere agli indennizzi per i danni subiti dopo la disastrosa alluvione. Ogni sforzo compiuto nel territorio da parte delle istituzioni e dei sindacati viene puntualmente vanificato creando uno stallo che porterà inevitabilmente a circa 90 licenziamenti».

«L’ultimo capitolo – aggiunge de Pascale – è relativo all’emendamento dell’onorevole Bakkali, bocciato dal Governo e trasformato in un ordine del giorno che impegna a consentire l’indennizzo al subentrante. Peccato che non si abbiano certezze su tempi e risorse disponibili. Il commissario alla ricostruzione ci dice, comprensibilmente, che l’iniziativa deve essere del Governo, ma il Governo, inspiegabilmente, scarica sul commissario. La verità è che nessuno ha a cuore il destino dei lavoratori e delle loro famiglie, purtroppo lasciate a sé stesse. La Romagna e Cervia non meritano questo trattamento».

«Il paradosso è che gli indennizzi ad oggi sarebbero erogabili per la multinazionale austriaca che ha creato questo disastro, ma non per un’impresa italiana che volesse garantire il lavoro», conclude il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale.

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