“In bocca al lupo” è un augurio che con funzione apotropaica sottintende la risposta “Crepi” o più recentemente “Viva”. Dipende dalla visione dei soggetti coinvolti, ma è innegabile che questa creatura è divenuta per tutte le sue peculiarità un simbolo controverso, ma potente e sotto certi aspetti immortale. Per capire cosa troviamo nella bocca del lupo o cosa bolle nella pentola della fattucchiera ci sarà un incontro tra due grandi di Romagna: romanzieri, sceneggiatori, autori teatrali e/o televisivi, storici e antropologi. Carlo Lucarelli ed Eraldo Baldini al Teatro Masini Faenza, nella Galleria dei Cento Pacifici, si confrontano in un simposio informale sull’archetipo del lupo, tra leggenda, realtà e mito, ovvero il lato oscuro delle fiabe.
L’incontro, che fa parte del festival “I suoni…le parole…un Simposio informale sotto la Luna”, sarà giovedì 7 dicembre, a partire dalle 21, con ingresso ad offerta libera, il cui incasso sarà devoluto agli alluvionati, grazie alla sponsorizzazione di ROMAGNA INIZIATIVE, della BCC e al patrocinio dell’Amministrazione comunale di Faenza e della Regione. Come da tradizione non mancheranno le dirompenti incursioni musicali del pianista-baritono e direttore artistico del Festival Raffaello Bellavista, il quale canterà ed eseguirà al pianoforte a coda, alcune composizioni spaziando dal pop raffinato al crossover, con nuance jazz.
Alla figura del lupo vengono da sempre associate le peggiori nefandezze e l’agnello di Esopo deve guardarsi bene dalle sue lusinghe come scoprirà ben presto Cappuccetto Rosso: si rileva immediatamente il legame inscindibile tra questo splendido predatore e le favole, citando Carlo Lucarelli: «Conosciamo bene le favole, ce le hanno raccontate così tante volte che, ormai, non hanno più segreti. Conosciamo i meccanismi, la morale, sappiamo perfettamente chi è il buono e chi è il cattivo: il lupo, naturalmente. Ma è davvero così? Insomma siamo sicuri che il cattivo sia proprio il lupo?».
Inoltre c’è anche un aspetto storico-antropologico legato alla coesistenza dell’uomo con questa possente fiera come scrive Eraldo Baldini: «Il lupo è lupo e l’uomo è uomo: le criticità nel rapporto ci sono sempre state e negarlo non serve, anzi, credo che se raggiungeremo una pace con questo nostro amico-nemico sarà perché serenamente impariamo a conoscere la sua storia, non perché gli attribuiamo un’improbabile bontà».
Senza scordare che nell’immaginario collettivo il lupo si è ormai consolidato come un archetipo della dualità dell’animo umano tra ferino e spirituale, come scrive Hermann Hesse nel “Lupo della steppa”: «L’uomo non è una forma fissa e permanente, ma un tentativo, una transizione, un ponte stretto e pericoloso fra la natura e lo spirito. Verso lo spirito lo spinge il suo intimo destino; a ritroso, verso la Natura,lo trae la sua intima nostalgia.
Eraldo Baldini ha scritto “Come il lupo” (Einaudi) e con il divulgatore Marco Galaverni “Uomini e lupi in Romagna e dintorni” (Il Ponte Vecchio): un’ avvincente narrazione, tra leggenda e attualità, del mitico predatore. Carlo Lucarelli ha scritto nella serie dell’Ispettore Coliandro “ Il giorno del lupo” per la serie dell’ispettore Grazia Negro “Il lupo mannaro” (Theoria ed Einaudi) ed ha sviluppato il progetto “In compagnia del lupo” che non è soltanto un libro, ma anche una docu-serie e un podcast , entrambi realizzati da Sky Arte e interpretati dall’autore stesso.
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