Ancisi (LpR): «Gli autovelox di Ravenna non sono omologati, bisogna sospenderne l’attività»

Dopo la sentenza della Cassazione, che sancisce l'omologazione come requisito obbligatorio per i velox, secondo Lista per Ravenna, al Comune arriverà una pioggia di ricorsi e richieste di annullamento delle sanzioni

Con un’ordinanza del febbraio scorso, la Corte di Cassazione ha stabilito che gli autovelox richiedono “la procedura di omologazione”, essendo la loro semplice approvazione non “bastevole, da sola, per far considerare legittimo l’accertamento della velocità veicolare”. Gli autovelox fissi installati dal Comune di Ravenna sono sette, attivi 24 ore al giorno, collocati in via Bellucci a Ravenna, a Mezzano, Fosso Ghiaia, Mirabilandia, Castiglione di Ravenna, Osteria e Coccolia. Altri due sono utilizzati a turno, in numerosi contenitori fissati sul lato strada, denominati velobox. Nessuno di questi nove dispositivi è omologato.

Per questo motivo il consigliere comunale di opposizione Alvaro Ancisi chiede alla Giunta e al Sindaco di «sospendere l’attività degli autovelox e dei velobox installati sulle strade comunali, provvisti rispettivamente di autorizzazione o di comunicazione ministeriale, ma non dell’omologazione, fino a quando non saranno in regola». Non solo, Ancisi chiede a De Pascale, in quanto presidente della provincia, di fare lo stesso con tutti gli autovelox sulle strade provinciali.

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«Il Comune va incontro a ricordi e richieste di annullamento»

Secondo Ancisi, la mancata omologazione dei dispositivi di rilevazione della velocità «sottopone, inevitabilmente, il Comune di Ravenna a ricorsi giudiziari destinati ad ottenere l’annullamento dei verbali che  abbiano illegittimamente accertato in tal modo delle violazioni ai limiti di velocità, con il conseguente risarcimento dei danni, monetari e non, subiti dai soggetti sanzionati».

«L’iniziativa dei cittadini può anche esercitarsi, più semplicemente per entrambe le parti, attraverso una richiesta, rivolta al Comune stesso, di annullamento in autotutela dei verbali in questione, con obbligo (secondo la circolare del Ministero dell’Interno n. 66/1995), che il comandante della Polizia Locale, trasmetta gli atti al Prefetto perché proceda al loro annullamento. È il caso, per esempio, dell’istanza presentata al Comune di Ravenna questo 27 aprile dall’ing. Riccardo Merendi, riferito ad un verbale dell’ottobre 2023, con cui la Polizia Locale di Ravenna, tramite accertamento con Velocar, gli aveva contestato un presunto superamento del limite di velocità avvenuto in via Reale a Mezzano», continua.

«È invece dovere del sindaco e della propria Giunta disporre da subito, per evitare più gravi responsabilità, che sia immediatamente sospesa l’attività degli autovelox e dei velobox privi di omologazione, fino a che  non se ne saranno provvisti. Ignorare oggi il pronunciamento incontrovertibile della Corte di Cassazione potrebbe infatti assumere fatalmente la veste di un comportamento doloso perseguito dal codice penale».

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