21 Mar 2024 10:50 - Assaggi di libri
“Il dono non ricambiato” di Lorenzo Gafforini
Un tuffo nella memoria infantile, un viaggio che sfrutta i momenti della fanciullezza per mettere a fuoco l’immagine del padre, un padre che gli ha donato tutto,
di Roberta Lodisco
In occasione della giornata internazionale della poesia e a per celebrare la recente festa dedicata a tutti i papà si propone un testo poetico e paterno per la rubrica Assaggi di Libri. “Il dono non ricambiato” (Fara Editore) è un ‘Elogio al padre’. Questo è quello che traspare dall’opera di Lorenzo Gafforini, giovane poeta del ‘96 che di sue rime ne ha già scritte quanto basta da pubblicarne 8 raccolte.
“Il dono non ricambiato” è un tuffo nella memoria infantile, un viaggio che sfrutta i momenti della fanciullezza per mettere a fuoco l’immagine del padre, un padre che gli ha donato tutto, nonostante la sua difficile infanzia, nonostante l’inedia dei suoi genitori.
Non sono nostri i borghi, le aie nonna dietro le galline a Montichiari schiamazzi tra campi arati e uova insipide nonno figlio di nessuno gessato nel completo grigio a lische padre, cuspide di un terreno coltivato a calce
Amore incondizionato nei confronti del figlio espresso in modo semplice, delicato e naturale, celato dietro piccoli gesti colmi di grandi sentimenti, a voler dimostrare la possibilità di donare amore indipendentemente da quanto se ne riceve in dono.
padre avrai mani solo per setacciare i miei ricordi riesci a soppesare mille frasi e rompere il guscio del mio non detto come un gesto semplice studiato dividi il tuorlo dall’albume scindi il falso dal vero e coltivi al sole i miei resti e le ceneri lanci nel ruscello nell’invenzione di parole nuove di parole pronte a inscenare un ritornello
i nostri addii padre sono sempre baci su entrambe le guance abbracci di pacche come traversate ignote volenterose di arrivare a costa disegnare mappe sulle litoranee sbagliare invertire le rotte
Un’analisi attenta del proprio rapporto con il padre e di questa figura come uomo e come bambino; uno stile privo di fronzoli ma allo stesso tempo carico di significati: dolore, rabbia, rispetto, ammirazione per chi, come lui, ha saputo non vendicarsi dei torti subiti, ma amare e perdonare.
oggi le pecore hanno a raccolta un cane bianco da mimesi sono miseri i pomeriggi d’autunno senza guida senza sentieri nelle remore d’un inarticolato grido mi fido della linea della tua bocca come un bambino appeso a un giunco