10 mostre da vedere ad ottobre a Ravenna e dintorni

Non ci si annoia questo mese fra la Biennale del mosaico e esposizioni fotografiche un passatempo assicurato per tutti i gusti

Tutti i testi in azzurro di “10 mostre a Ravenna” sono cliccabili per ulteriori approfondimenti sull’evento.

“BURRIRAVENNAORO ” – Ravenna

La mostra BURRIRAVENNAORO del MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, dedicata ad uno dei più importanti artisti che l’Italia del secondo Novecento abbia espresso, Alberto Burri, apre un ricco cartellone di eventi della Biennale del Mosaico tra grande arte, design, architettura, creatività e sperimentazione.

Dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024, al MAR

Burri

“PALIANYTSIA” – Ravenna

Nella nuova mostra della Classense, nell’ambito della Biennale del mosaico dell’arte rivolge al pubblico l‘invito a ripensare alla tragica condizione della guerra con la devastazione e la divisione che ne conseguono, dando l’opportunità all’artista ucraina di raccontare oltre che la sua, la storia di molti suoi connazionali in questo momento storico così drammatico. L’allestimento presenta opere in pietra e un documentario a cura di Ivan Sautkin, realizzato da registi professionisti di Kiev, Olena Zashko e Ganna Yeresko.

Dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024, alla Galleria Continua della biblioteca Classense

“Battiti per minuto” – Ravenna

In questa esposizione, nell’ambito della Biennale del Mosaico Alessandro Rota presenta anche dei lavori su legno a incisione eseguita a scalpello, collegati da una tessera che rimanda al mosaico. Lavora sul monotonale, colori che fanno risaltare le vibrazioni delle ombre che vanno cosı̀ ad animare l’opera. Il suo lavoro ha anche una forte valenza sonora; le sue strutture risuonano di vibrazioni armoniche, tanto da sembrare la costruzione di uno spartito musicale. 

Fino a domenica 22 ottobre alla Pallavicini 22 Art Gallery. Apertura da martedì a domenica dalle 16 alle 19

“Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige” – Bagnacavallo

Dopo Francisco Goya, Max Klinger e Albrecht Dürer, il filone espositivo promosso dal Museo Civico sui più importanti artisti internazionali, che hanno saputo esprimersi attraverso l’incisione, aggiunge una nuova tappa. Questa volta si spostano dall’Europa al lontano Oriente, per raccontare la storia della tecnica della xilografia ukiyo-e e di alcuni dei più importanti maestri che vi si sono dedicati – Hokusai e Hiroshige – divenuti ben noti anche in Europa. 

Fino al 14 gennaio 2024 al Museo Civico delle Cappuccine. Apertura martedì e mercoledì 15-18, giovedì 10-12 e 15-18, venerdì, sabato e domenica 10-12 e 15-19

“Ti verrà dietro la città” – Fusignano

La mostra è una personale di Vittorio D’Augusta, in omaggio a una toccante poesia di Kavafis e si articola in alcune installazioni, che evocano il tema, antico e attuale, delle migrazioni e dello spaesamento. D’Augusta è nato a Fiume e conosce le contraddizioni delle terre di confine, che spesso portano all’allontanamento. In proposito l’artista, in un suo racconto di memorie istriane, ha scritto «Con la pittura cerco di ritrovare la parte mancante, ciò che di me è rimasto nel mare del Quarnaro». L’artista è stato per 10 anni direttore dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. La mostra fa parte della Biennale del Mosaico 2023.

Fino al 19 novembre al Museo Civico San Rocco. Apertura il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12

“Omaggio al mosaicista santalbertese Romolo Papa a cento anni dalla nascita (1923-2023)” – Sant’Alberto

Sempre nell’ambito della Biennale del Mosaico una mostra dedicata al mosaicista Romolo papa, le opere esposte, messe a disposizione dalla famiglia, comprendono 20 dei lavori più significativi di Papa, fra cui vari disegni di esercitazioni di Accademia, opere di mosaico, ritratti in carboncino, testine di terracotta, il busto in gesso del nonno Francesco, copie di mosaici di Teodora, mosaici tratti da Tono Zancanaro.

Fino al 31 dicembre Martedì, mercoledì e giovedì ore 9.30-13; venerdì, sabato e domenica ore 9.30-13 e 14-18 al Museo NatuRa

“Anemoni“ – Ravenna

Il progetto coinvolge tre artisti di generazioni diverse che, con differenti approcci creativi, che riflettono sul rapporto tra natura, decorazione e frammento. Il titolo della mostra, “Anemoni”, richiama il tema della vegetazione che caratterizza i mosaici ravennati e in particolare i fiori simbolo di caducità e di fragilità. Le opere in mostra stabiliscono, a seconda dei casi, rapporti diretti e indiretti con la tradizione musiva sul piano materiale, tecnico e iconografico.

Dal 7 ottobre al 16 dicembre alla Fondazione Sabe per l’arte

anemoni

“Personale di Maurizio Rogai”- Brisighella

 Rogai utilizza materiali inconsueti, come fili di ferro arrugginiti, corde, garze, cenere, calce e oggetti trovati, che egli è in grado di trasformare in nuove forme e sfumature di colore. Il caos del laboratorio diventa arte, attraverso un processo di trasformazione in cui il disordine è parte integrante della creazione dell’ordine estetico.

Fino a domenica 22 ottobre al Museo Ugonia

“Bagnacavallo di Notte” – Bagnacavallo

Un viaggio notturno fra le vie della città di Bagnacavallo nelle foto della mostra fa riemergere pensieri di serenità e armonia. Camminando per le viuzze deserte si può respirare quell’aria di antico e di ritmi lenti della vita quotidiana. I particolari che si incontrano in vari punti mostrano al visionario il tempo passato ma nello stesso tempo il presente e, per i più romantici, anche il futuro. 

Fino al 5 novembre all’ex Convento di San Francesco. Apertura giovedì e venerdì 17-21; sabato e domenica 10-12 e 16-19; 30 e 31 ottobre 17-21, 1 novembre 10-12 e 16-19. 

“Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea” – Faenza

La mostra dell’artista coreano Park Eun Sun presenta il lavoro scientifico dell’artista sulla In mostra per lo più installazioni, realizzate da artisti già affermati (over 35) e giovani talenti (under 35), provenienti da tutto il mondo che hanno scelto la ceramica come mezzo principale per esprimere la loro poetica. I temi trattati e affrontati sono molteplici: tematiche sociali, ambientali, chi si confronta con la propria tradizione e con l’argilla per recuperare le proprie radici o riflettere sul territorio. Alcune opere si interfacciano al pubblico richiedendo la sua partecipazione, molte altre mescolano alla ceramica altri materiali come resine, legno, fotografia.

Fino al 29 ottobre al MIC

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