Mostra dell’artista ucraina Zhanna Kadyrova per la “Biennale di Mosaico”

La mostra sarà allestita dal 14 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 nella Sala del Mosaico della prestigiosa Biblioteca Classense di Ravenna

In occasione della VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo, il Comune di Ravenna, il MAR – Museo d’Arte della Città e la Biblioteca Classense, in collaborazione con Galleria Continua, sono orgogliosi di presentare PALIANYTSIA, un progetto di Zhanna Kadyrova a cura di Maria Rita Bentini. La mostra sarà allestita dal 14 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 nella Sala del Mosaico della prestigiosa Biblioteca Classense di Ravenna che anche per questa VIII edizione sarà una delle sedi principali della Biennale.

Il lavoro dell’artista

Attraverso il linguaggio dell’arte la mostra rivolge al pubblico l‘invito a ripensare alla tragica condizione della guerra con la devastazione e la divisione che ne conseguono, dando l’opportunità all’artista ucraina di raccontare oltre che la sua, la storia di molti suoi connazionali in questo momento storico così drammatico. L’allestimento presenta opere in pietra e un documentario a cura di Ivan Sautkin, realizzato da registi professionisti di Kiev, Olena Zashko e Ganna Yeresko. Dalla Biennale Arte di Venezia 2022 ad oggi il progetto ha toccato numerosi paesi e importanti spazi espositivi.

Il conflitto bellico scatenato dall’invasione russa ha costretto milioni di cittadini e cittadine a ripensare la propria vita, tra sfollamenti, interni ed esteri, e impegno nella difesa del proprio territorio. L’artista, fuggendo da Kiev, ha inizialmente trovato rifugio in Transcarpazia, adattando una casa rurale a studio e spazio espositivo. I fiumi che attraversano il territorio sono stati fonte di ispirazione per il progetto. Recuperando grandi pietre che giacciono sul loro fondo, Zhanna imbandisce tavoli ricoperti di candido lino bianco, con quelle che sembrano pagnotte di pane tagliate a fette.

Si tratta di un’operazione che, nel contesto dell’VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, rimanda a gesti che hanno contraddistinto la storia del mosaico fin dai suoi albori: la ricerca e la selezione di ciottoli di fiume di particolare forma e colore e la manipolazione e lavorazione di materiali lapidei per la composizione di mosaici pavimentali, ora non più declinati ad impreziosire e nobilitare lo spazio domestico, piuttosto a far riflettere sulle condizioni del presente.

Palianytsia

Palianytsia, in ucraino, significa pane ed è una parola che, mal pronunciata dagli occupanti russi, nel contesto bellico si è connotata per distinguere gli amici dai nemici. I pani, resi iconici, sotto forma di pietre, assumono quindi un duplice significato, e rappresentano non solo una fondamentale fonte di vita universale, che trascende le frontiere, ma anche un mezzo di identificazione. Sono un simbolo di sostentamento e di resistenza, fatti di un materiale comune che nella sua nuova forma esprime l’esperienza che sta cambiando il vissuto di un’intera nazione.

Zhanna Kadyrova

Zhanna Kadyrova lavora con materiali di recupero e di uso comune, spesso associati all’edilizia e all’architettura, come piastrelle, ceramica, mattoni e cemento, adottando la tecnica del mosaico per far emergere le contraddizioni che connotano le società contemporanee, a partire dalla storia del suo paese in età post-sovietica.
L’opera dell’artista ha idealmente accompagnato il Concerto Le Vie dell’Amicizia dell’edizione 2018 di Ravennafestival, che il maestro Riccardo Muti ha diretto a Kiev e a Ravenna.

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