Sconfitta in finale la Consar Ravenna, è Brescia ad aggiudicarsi la Coppa Italia di A2. I ravennati non riescono a ripetere la splendida prova fornita in semifinale contro Grottazzolina e nella finale giocata al Palasport di Cuneo, sede di questa final four, si arrende per 0-3 (23-25, 20-25, 18-25).
Ravenna paga dazio nel primo set ai troppi errori al servizio (10), e poi all’incapacità di trovare ritmo e continuità per arginare gli avversari e portare dalla propria parte la gara. Il 35% e il 41% in attacco nel secondo e terzo set danno la dimensione delle difficoltà incontrate da Goi e compagni che si congedano da questa annata meritando però tutti gli applausi della piazza e dei tifosi di Ravenna: il quarto posto in campionato, la semifinale di playoff portata al tie-break di gara3 e la finale di Coppa Italia dicono della crescita vistosa di questo gruppo di giocatori e della solidità del progetto tecnico impostato due anni fa, che ora verrà portato avanti su nuove basi nella prossima stagione.
I due coach non cambiano i sestetti che hanno vinto le rispettive semifinali. Bonitta parte con Mancini in regia e Orioli opposto, con Bartolucci e Grottoli al centro e con Raptis e Feri in attacco, con Goi libero. Zambonardi, coach bresciano, risponde con la diagonale principale formata da Tiberti e Klapwijk, ex Ravenna alla pari dei due centrali Candeli ed Erati, e dagli schiacciatori Gavilan e Cominetti, il libero è Pesaresi.
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Feri e Orioli timbrano i primi tre punti della finale di Ravenna in risposta ai tre vantaggi di Brescia in un primo set in cui le due squadre fanno subito vedere grande aggressività e varietà di gioco. La Consoli Sferc urla a muro e si prende un break di tre punti, la replica ravennate è affidata a Bartolucci che trova il colpo buono dai 9 metri (5-6). Cominetti e Gavilan trovano due potenti conclusioni per il nuovo +3 (6-9). Un’invasione avversaria segna il +4 avversario (11-15), Ravenna, come da piano tattico, forza tantissimo al servizio ma sbaglia molto (10 in totale nel set), Gavilan disegna il diagonale del +5 (14-19), Klapwijk si fa sentire anche a muro ed è +6 (16-22). La Consar sul 19-24, trova la forza per annullare 4 set ball con un muro di Mancini, due punti di Orioli e un ace di Raptis, Brescia tiene e conquista il set.
Passato lo spavento, Brescia addenta l’inizio del secondo set (0-3), e Bonitta si affida a Benavidez: gli fa posto Feri. Gavilan chiude un lungo scambio ed è 1-5. Fatica la Consar a cambiare l’inerzia del set e Gavilan continua a imperversare (4-9), ma qui Brescia infila quattro errori consecutivi che rimettono in corsa la squadra di Bonitta (8-9). E’ Klapwijk a frenare la serie negativa con un attacco, andando poi anche a firmare il suo primo ace. La Consar, però, è in partita e costringe Brescia a qualche errore. Fase prolungata di cambio palla, spezzata da un punto di Klapwijk, che apre un break di 4 punti con cui la Consoli Sferc si scrolla di dosso la Consar.
Russo e Benavidez entrano nello starting six ravennate del terzo set, che vede anche il cambio della diagonale con Raptis opposto e Orioli in attacco con Benavidez. Un nuovo ace di Klapwijk dà la prima scossa al set (3-5). La Consar fatica a creare gioco e a trovare soluzioni per disinnescare l’attacco degli avversari, che scappano via con l’ennesimo punto di Klapwijk (7-12) e di Gavilan (10-16). Un altro ace bresciano, questa volta di Tiberti, scrive il +7 (12-19), che spegne le ultime speranze romagnole. L’ultimo punto è di Cominetti, che dà la stura alla gioia di Brescia che alza la sua prima Coppa Italia di A2, Ravenna termina qui una stagione comunque di alto livello e ora guarda alle sue squadre giovanili in finale nella Junior League e nella Boy League.
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«Faccio i complimenti a Brescia per come ha giocato – sono le prime parole di Marco Bonitta – meritando certamente la vittoria. Per avere qualche possibilità di vittoria, sapevamo di dover ripetere la partita di ieri soprattutto in battuta. Non è andata così. Desidero fare anche pubblicamente un elogio a questo gruppo e a questi ragazzi. Un immenso grazie a loro, alla società e al mio staff veramente di primissimo livello».
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