Tornano in Piazza i sostenitori del veterinario Mauro Guerra. A processo con 22 capi d’accusa

Recentemente il Comune ha bloccato l'autorizzazione per il suo nuovo ambulatorio. Il motivo è una 'preoccupazione' della Procura, preoccupazione espressa nonostante si tratti di un procedimento amministrativo non di sua competenza. Il veterinario ha fatto ricorso al Tar

Tornano alla carica i sostenitori del veterinario Mauro Guerra, manifestando in Piazza XX Settembre a Ravenna – Piazza dell’Aquila – nella mattinata del 19 marzo. Scandiscono a piena voce il nome del loro veterinario di fiducia e tengono in mano cartelli con scritto “Io sto con Mauro Guerra” e “Verità per Mauro Guerra”. Il veterinario di Sant’Antonio è a processo con 22 di capi d’accusa, tra cui maltrattamenti e uccisione di animali.

Ad oggi è accusato di uccisione di animali, detenzione illegale di farmaci, smaltimento illecito di rifiuti speciali, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari. Ad ogni nuova udienza c’è un nuovo presidio dei clienti, amici e sostenitori del veterinario: fuori dal tribunale o nelle piazze del centro. La loro opinione è che Mauro Guerra sia “scomodo per qualcuno” e non abbia commesso alcun reato.

Il nuovo ambulatorio ‘bloccato’ e il ricorso al Tar

A fine gennaio c’è stato il blocco dell’autorizzazione per il suo nuovo ambulatorio, un prefabbricato che Guerra aveva acquistato e installato nel suo giardino, a seguito del sequestro del suo precedente ambulatorio. A detta di Guerra in uno sfogo su Facebook, aveva ottenuto l’autorizzazione dall’Usl, poiché regolarmente all’Albo dei Veterinari (la radiazione decisa dall’ordine non è ancora esecutiva poiché è stata impugnata dal legale del dottore). Mancava l’autorizzazione del Comune: ma la Procura si detta preoccupata per il nuovo ambulatorio per il rischio di reiterazione dei presunti reati.

Il Procuratore capo Barberini successivamente aveva negato l’intervento della Procura in una questione che non è di sua competenza. Ma Mauro Guerra ha condiviso una richiesta della sostituta pm Marilù Gattelli in cui chiede all’Amministrazione di fornirle tutta la documentazione, proprio per paura che il reato possa essere reiterato. Il veterinario ha fatto ricorso al Tar per riaprire il suo studio.

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