In piazza dell’Aquila il presidio dei sostenitori del veterinario Mauro Guerra, sotto processo

È ormai la routine di ogni udienza del processo: i clienti e sostenitori del veterinario scendono a manifestare in sua difesa. Guerra è accusato di maltrattamenti di animali ed evasione fiscale

Nuova udienza, nuove proteste: ormai è la routine del processo al veterinario Mauro Guerra, 50enne di Sant’Antonio imputato per 27 capi d’accusa. I sostenitori di Guerra nella mattinata del 28 novembre organizzano un nuovo presidio, non più fuori dal tribunale, ma questa volta in Piazza dell’Aquila.

Tra i capi d’accusa ci sono maltrattamenti e uccisione di animali, detenzione illegale di farmaci, smaltimento illecito di rifiuti speciali, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari. Nel suo studio erano stati trovati 619mila euro in contanti.

La lettera aperta

Solo pochi giorni fa Francesco Frisone, proprietario di un pastore tedesco di nome Axel, aveva inviato una lettera aperta in difesa del veterinario di Sant’Antonio.

«lo sono – scriveva Frisone – solo uno dei circa duecento possessori di animali che hanno manifestato davanti al Tribunale. Ho fornito, libera e consapevole presenza e rappresentanza al mio Axel, pastore tedesco curato ed assistito da un veterinario nei confronti del quale ho sempre provato fiducia e rispetto. Si provi un po’ di rispetto, per lo meno verbale, nei confronti di una persona in attesa di giudizio e rispetto (per lo meno verbale) anche nei confronti del mio cane, ormai da un anno paraplegico a causa di una malattia neurologica che lo tiene immobilizzato su un lettino. Axel, così si chiama il mio cane, è stato sempre ben seguito, curato e assistito dal dott. Mauro Guerra. lo sono e sarò sempre uno dei duecento “testimoni”, quel giorno liberamente presente sull’aiuola davanti al Tribunale di Ravenna in
rappresentanza della storia e di questo ormai “scampolo finale di vita” che rimane al mio amatissimo Axel».

La perquisizione e il sequestro: un milione di euro

Durante una perquisizione dello studio veterinario, a dicembre 2020, erano state rilevate irregolarità nelle condizioni dell’ambulatorio, tra cui la mancanza dei requisiti minimi igienico-sanitari per sporcizia e disordine, l’illecito smaltimento dei rifiuti sanitari e carcasse di animali, nonché la presenza di un magazzino non registrato di medicinali sia per uso veterinario sia umano.

La perquisizione, poi estesa a tutti gli immobili di Guerra, aveva portato alla luce 619mila euro in contanti, in parte confezionati e sigillati sottovuoto, in due scatole nel garage della sua abitazione. A gennaio 2021 era stato disposto il sequestro di 1 milione di euro tra titoli finanziari e i contanti trovati. Il veterinario aveva fatto ricorso, in un primo momento accolto, ma respinto all’ultimo grado di giudizio (in Cassazione).

Ad agosto di quest’anno Guerra è stato radiato dall’Ordine dei medici veterinari della provincia di Ravenna, secondo cui ha tenuto “condotte gravissime e incompatibili con la pietà, il decoro professionale, il rispetto della dignità dell’animale e dei principi etici della professione”.

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