Continua la polemica sulla chiusura del Pop Up in Darsena, il ritrovo trendy stagionale tanto amato dai ravennati che ha raggiunto il capolinea. Ha anticipato la notizia sui social il titolare di Sbrino, in un post su Facebook in cui ha espresso il suo dispiacere per la decisione presa dai proprietari del terreno. Successivamente la conferma è giunta direttamente dal proprietario dell’area Monduzzi, che già dall’inizio dell’anno aveva ventilato l’ipotesi che l’area del Darsena Pop Up, potesse essere destinata ad ospitare un Hotel ma contestualmente aveva annunciato l’incremento delle attività presenti, esplicitando la tipologia (fast food e degustazione vini) ed nuovi eventi culturali.
Certo era chiaro sin dalla sua inaugurazione nel 2016, che il Darsena Pop Up fosse un progetto temporaneo. Ma é pur sempre un progetto che ha contribuito in maniera significativa – o per meglio dire determinante – alla valorizzazione di un’area della città abbandonata al degrado per questo motivo avrebbe meritato un lieto fine che però non vedrà.
La presunta chiusura è stata accolta con grande rammarico dall’opinione pubblica ravennate che ha riversato il profondo dispiacere fra social e chiacchiere di piazza.
L’hotel in questione, secondo voci provenienti da più parti, andrebbe ad occupare l’intera area del Darsena Pop Up ed interesserebbe anche il lotto adiacente. Aree che vedono la medesima proprieta: una società immobiliare ferrarese.
«Ecco che l’ipotesi di una nuova cementificazione in un luogo che è stato oggetto di forti investimenti pubblici con finanziamenti statali ed europei, prende sempre più forma – dichiara Veronica Verlicchi, capogruppo della lista civica La Pigna – La lista civica La Pigna che si era già attivata per cercare di dipanare la matassa. A tal fine, abbiamo depositato un “Question time”, che dovrà ricevere risposta entro pochi giorni, tramite il quale chiediamo al Sindaco informazioni dettagliate e conferma della destinazione d’uso dell’area».
«É bene evidenziare che la libertà di iniziativa imprenditoriale non é certo in discussione – continua la Verlicchi – e che anzi la nostra città dovrebbe essere in grado di attrarre maggiori investimenti privati. Tuttavia, quando come in questo caso di va ad incidere in maniera significativa su luoghi di interesse pubblico, crediamo sia opportuno nonché doveroso che un’amministrazione comunale si attivi per favorire un dialogo con i soggetti interessati, atto a tutelare l’interesse di entrambi: pubblico e privato».
«Non mancheremo – conclude la capolista – di rendere note le risposte che ci arriveranno dal Comune, così da fornire informazioni ai tanti Ravennati che in questi anni si sono affezionati ad un luogo diventato simbolo di aggregazione ed uno dei pochi esempi di quella riqualificazione tanto decantata dall’amministrazione Pd in questi anni, enormemente in ritardo».
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Le opere saranno esposte nelle vetrine degli esercenti aderenti da venerdì 22 novembre a lunedì 2 dicembre.
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