Dopo molte polemiche l’amministrazione comunale ha dunque deciso di fare marcia indietro sul ‘buio’ di notte. Merito delle molte proteste cui ha dato certamente un buon contributo la vostra richiesta di intervento al prefetto…
«Assolutamente sì. Il 29 ottobre ho chiesto al prefetto di intervenire e le sue risposte, tramite lettera, hanno evidenziato tutte le obiezioni che Prefettura e forze dell’ordine avevano già ampiamente manifestato sulla vicenda in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Questo ripensamento è stato quindi frutto dell’azione di Prefetto e forze dell’ordine e delle prese di posizione di alcuni gruppi in Comune. Peraltro io stessa domenica scorsa ho inviato una PEC a sindaco, assessore competente e Segretario Generale del Comune nella quale ipotizzavo il possibile reato di “interruzione di pubblico servizio”. Evidentemente a fronte di tutto questo fuoco di sbarramento, l’amministrazione ha deciso di ritornare sui propri passi».
«La mia personale opinione è che questa sia un’amministrazione arrogante che non arretra neppure alle raccomandazioni degli esperti».
In un’intervista a Più Notizie il vicesindaco Fusignani aveva detto che sarebbe sempre stato possibile rivedere questa decisione, ma che occorreva anche avere consapevolezza della necessità di risparmi e che quindi, se non si taglia sull’illuminazione notturna, si dovrà tagliare altrove. Voi siete all’opposizione, ma anche l’opposizione può e deve avanzare proposte. Come ci potrebbero compensare i mancati risparmi dell’illuminazione?
«Nella mozione presentata a novembre, assieme ad altri gruppi della minoranza, abbiamo indicato i capitoli di bilancio dove si poteva tagliare. In particolare sulla spesa corrente che comprende consulenze, incarichi e tutte quelle cose che non incidono direttamente sulla vita dei cittadini e che con De Pascale è passata da 170 a 207 milioni di euro. Inoltre abbiamo suggerito di vendere alcune partecipazioni detenute dal Comune a cominciare dalle azioni dell’Hera che sono facilmente liquidabili».
In questa vicenda i partiti di opposizione in Comune, sia pure con qualche distinguo, sono apparsi compatti. Ma spesso non è così, spesso assumono posizioni assai differente se non, addirittura, in contrasto tra loro. Come lo spiega dal suo punto di vista?
«Non credo che sia proprio così. Tra La Pigna, Fratelli d’Italia, Lega e Viva Ravenna c’è armonia. Naturalmente poi ci sono dei distinguo e questo è logico, ma c’è sempre armonia e coesione, e sui temi importanti c’è sempre accordo. Per quanto riguarda Forza Italia e Lista per Ravenna la disponibilità al dialogo è massima perché dobbiamo arrivare a conseguire l’obiettivo comune di creare una valida alternativa a questa amministrazione».
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