Verlicchi (La Pigna): «La nostra denuncia ha portato all’inchiesta su Pini e al trasferimento di Mancini»

Si è tenuta questa mattina in Comune la conferenza stampa organizzata da La Pigna

«Il trasferimento del Dr. Mancini deciso dal Consiglio Superiore della Magistratura è un evento epocale». Così Veronica Verlicchi, capogruppo de La Pigna, in Comune a Ravenna commenta la decisione assunta nei giorni scorsi dal CSM di destinare ad altro incarico Alessandro Mancini, Procuratore Generale a L’Aquila e già Procuratore della Repubblica a Ravenna e di cui Più Notizie ha ampiamente riferito in questi giorni.

 

Decisione che il CSM ha assunto a seguito di una segnalazione della Procura di Forlì nell’ambito dell’inchiesta su un acquisto di mascherine chirurgiche da parte dell’Ausl Romagna dalla società Codice srl che fa capo all’ex parlamentare della Lega Nord Gianluca Pini.

 

Un’inchiesta, ricorda Verlicchi durante la conferenza stampa tenuta questa mattina in municipio, «scaturita da un nostro esposto del 2020 in cui esprimevamo una serie di dubbi su quella fornitura del valore di 6 milioni di euro; un costo esorbitante pur in quella fase di grave emergenza pandemica. Ma la drammaticità del momento – prosegue la capogruppo de La Pigna – non giustifica affatto lo scialacquare soldi pubblici o non fare le cose come vanno fatte».

 

I dubbi riguardavano vari aspetti. A cominciare dal perché l’Ausl Romagna abbia dovuto far ricorso alla società di Pini che mai si era interessata di forniture di prodotti sanitari né, tantomeno, di mascherine chirurgiche. «Domande che abbiamo avanzato in più sedi senza mai aver avuto risposte esaurienti. Abbiamo interessato anche il Presidente della Regione Bonaccini dal quale però non abbiamo mai ricevuto risposta».

 

Veronica Verlicchi ha poi ripercorso le fasi che hanno portato all’inchiesta “ancora aperta”, come ha precisato, e al coinvolgimento del Procuratore Mancini. In particolare si è soffermata su quanto emerso dall’esame dei contenuti del cellulare sequestrato all’ex parlamentare del Carroccio “dal quale emerge chiaramente l’aiuto fornito da Pini per agevolare la nomina di Mancini a L’Aquila”. Una destinazione che si sapeva già essere temporanea perché lo scopo finale, come emerge chiaramente da quelle telefonate, era il passaggio alla Procura Generale di Bologna.

 

Lo scrive lo stesso Pini in un messaggio del 17 settembre 2020 ad Alessandro Mancini: “Carissimo Alessandro, ho saputo della proposta all’unanimità per l’Aquila. Lieto per te, mi auguro comunque sia solo un passaggio intermedio verso l’agognata Bologna. Spero di rivedervi presto, sono passati più di sei mesi dall’ultima volta che ci siamo goduti una bella serata insieme. Vi aspettiamo sempre a Forlì per farvi vedere il nuovo don Abbondio, magari prima che il tempo diventi inclemente e non si possa sfruttare la pedana estiva. Un abbraccio, a presto. Luca.” Al che Mancini risponde: “Grazie di cuore. Un abbraccio a voi”. Ma perché questo interessamento? «Azzardo – conclude Verlicchi. – Il fatto che Mancini fosse nominato Procuratore Generale a Bologna, per le molte implicazioni legate a tale carica, stava a cuore non solo a Mancini, ma anche a Pini”.

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