Scandalo mascherine: il 2020, l’anno d’oro della società di Pini

Scandalo riguardo la fornitura di mascherine chirurgiche nel 2020

La rimozione da parte del Consiglio Superiore della Magistratura dell’ex Procuratore della Repubblica di Ravenna Alessandro Mancini, poi Procuratore Generale all’Aquila, trae origine da alcune intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Forlì nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti per la fornitura di mascherine chirurgiche durante la pandemia da Covid. Un appalto da 6 milioni di euro assegnato dall’Ausl Romagna con affidamento diretto alla Codice srl facente capo all’ex parlamentare leghista Gianluca Pini.

 

 

Un’indagine, quella della Procura forlivese, partita da un esposto presentato nel novembre del 2020 dalla lista civica ravennate La Pigna che denunciò il caso. Al centro della vicenda, e della conseguente inchiesta, è, appunto, la Codice srl, società con sede legale a Fusignano di cui è legale rappresentante il Presidente del CdA Gianluca Pini. Lo stesso Pini ne è il maggior azionista con il 70% del capitale sociale di euro 10mila. Altri soci risultano essere Paola Ragazzini con il 20% e Nicola Trioschi con il restante 10%. Ampio l’oggetto sociale. La Codice srl si occupa, di “Ricerca e sviluppo di tecnologie e tecnica di forniture e servizi per imprese e privati, di relazioni pubbliche e istituzionali, analisi di provvedimenti legislativi finalizzata all’accesso alle fonti di finanziamento, monitoraggio delle attività istituzionali…” e altro ancora.

 

 

Interessante quanto emerge da un’analisi dei bilanci degli ultimi anni. Intanto il fatturato che è passato da 1.750.000 euro del 2019 a 7.150.000 del 2020, primo anno della pandemia da Covid. Anche l’utile d’esercizio è lievitato da 118mila a 770mila euro. Da notare come nel 2021, passato “l’effetto mascherine” il fatturato è tornato ai livelli consueti: 2 milioni di euro con un utile di 72mila. Cresciuti di conseguenza anche i costi. In particolare quelli per le materie prime e i materiali di consumo sono passati da 1.230.000 a 4.088.000 euro. L’incidenza complessiva di questi costi passa dal 70% al 57%, tutta presumibilmente imputabile alla componente straordinaria delle mascherine, che si potrebbe valutare abbia generato costi di approvvigionamento per 2.858.000 euro con ricavi per 5.400.000 (in pratica acquistate a 50 sono state rivendute a quasi 100).

 

 

Per inciso va sottolineato come l’utile 2020 sia stato compresso dalla forte incidenza dei costi per servizi e da un accantonamento a Fondo rischi di 358mila euro, senza i quali sarebbe stato molto superiore al milione di euro. Un anno straordinario, dunque, il 2020 per la Codice srl. Un anno in cui, mentre gli italiani erano chiusi in casa per il lockdown e la maggior parte delle attività era forzatamente chiusa, c’è stato chi ne ha saputo trarre notevoli, anche se magari legittimi, benefici. La società di Gianluca Pini è stata tra questi.

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