Ravenna urla forte lungo le strade della città contro la violenza sulle donne, con un lungo corteo di giovani, uomini e donne che, in occasione della Giornata mondiale della violenza contro le donne dedicata ha percorso le vie del centro per dire “Basta!” e per ricordare tutte le donne che hanno perso la vita o che sono state maltrattate da una mano violenta dell’altro sesso.
Un corteo con più di 500 persone che, dopo aver sostato in omaggio al monumento alle vittime di femminicidio, ha raggiunto la piazzetta Unità d’Italia per assistere alla performance a cura di Lady Godiva Teatro. Una folla numerosissima dovuta anche alla partecipazione di alcune scuole con i loro professori, come il liceo artistico e il liceo scientifico, che con i loro striscioni, realizzati nelle aule hanno manifestato il loro rifiuto alla violenza di genere, composti ma determinati a far sentire la propria voce ulteriormente scossi dall’ultimo tragico evento di femminicidio che ha riguardato la giovanissima Giulia Cecchettin.
Alla testa del corteo il sindaco Michele de Pascale, l’assessora per le Politiche e cultura di genere Federica Moschini insieme ad autorità, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo della scuola e dell’associazionismo.
Una giornata dunque dedicata a dire NO al maltrattamento fisico e psicologico che molte donne nel mondo e nel nostro Paese subiscono e che per essere contrastato ha bisogno soprattutto della partecipazione degli uomini, come ha sottolineato il sindaco de Pascale nel discorso che ha chiuso la manifestazione.
Al corteo molti giovani uomini che hanno manifestato a gran voce la loro rabbia e la loro volontà di cambiare le cose:
«Ho deciso di partecipare a questa manifestazione perché credo che la disuguaglianza fra uomini e donne sia arrivata a livelli insopportabile. – spiega Luigi Tripoli, giovane partecipante del corteo – Credo che una presa di coscienza da parte degli uomini sia fondamentale. Sia per diminuire le disuguaglianze sociali, sia per favorire una consapevolezza collettiva rispetto ai fenomeni di violenza, minacce e soprusi degli uomini sulle donne. Noi uomini siamo fondamentali in questa lotta per contrastare questo tipo di fenomeni».
Sii è notata l’assenza della rappresentanza maschile di mezza età, in netta minoranza fra i partecipanti del corteo:
«Sono molto contento,- continua Tripoli – ho visto molti giovani, sia ragazzi che ragazze. Manca la partecipazione degli uomini di mezza età, sarebbe fondamentale che anche loro prendessero coscienza di questa cosa».
«Un corteo bellissimo. Poche ‘teste grigie’ ma tantissimi ragazzi e ragazze.- Dichiara la signora Maria Adelaide Castellucci, membro dell’UDI – Sono convinta che l’ondata del cambiamento debba partire dai giovani. Deve travolgere politica e istituzioni oppure noi donne, non ce la possiamo fare. Le donne della mia generazione sono ancora qui in piazza, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Dobbiamo scendere in piazza e urlare, come ci ha chiesto la sorella di Giulia, che ha indicato la via giusta da seguire».
La mostra resterà aperta fino a domenica 8 dicembre nei seguenti orari
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