“Uomini in scarpe rosse”, il corteo contro la violenza sulle donne nel centro di Ravenna

L’obiettivo è quello di raggiungere l’attenzione del maggior numero di uomini possibile, facendo scaturire in loro delle domande e di stimolare una riflessione sul tema

È in corso, nella mattinata di sabato 25 novembre, l’evento “Uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne”, appuntamento che si inserisce nell’ambito della rassegna di eventi dedicata alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, promossa dal Comune di Ravenna e associazioni del territorio.

Il corteo contro la violenza sulle donne

Un corteo, formato da uomini, donne, bambini, studenti e associazioni, sfila per le vie del centro. Sono partiti alle 10.30 dai giardini Speyer. Durante il percorso ci sono due soste nelle quali sono stati letti alcuni testi: la prima in via Padre Genocchi, dove è avvenuto i femminicidio di Giulia Ballestri, e la seconda in piazzetta Serra, davanti al monumento alle vittime di femminicidio. Intorno alle 11.30 c’è stato l’arrivo in piazza Unità d’Italia, dove ha avuto luogo una performance a cura di Lady Godiva Teatro. L’evento si è concluso verso mezzogiorno.

Uomini in scarpe rosse

«Attraverso iniziative come questa – dichiara l’assessora alle Politiche e cultura di genere Federica Moschini – vogliamo rimarcare l’importanza a intervenire per contrastare la violenza sulle donne e promuovere la cultura del rispetto e dei diritti delle donne contro ogni tipo di discriminazione. Con questa manifestazione cerchiamo di sensibilizzare soprattutto gli uomini su un tema che è purtroppo sempre più all’ordine del giorno. Si tratta comunque di un evento aperto a tutti e desidera essere un momento condiviso e di testimonianza concreta della comunità ravennate».

L’obiettivo dell’iniziativa Uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne è quello di raggiungere l’attenzione del maggior numero di uomini possibile, facendo scaturire in loro delle domande e di stimolare una riflessione sul tema, far sorgere l’interrogativo: “cosa stiamo effettivamente facendo di costruttivo affinché il fenomeno possa invertire la sua tendenza”.

La manifestazione pubblica è realizzata dall’assessorato alle Politiche e cultura di genere del Comune guidato dall’assessora Federica Moschini, in collaborazione con Femminile maschile plurale Aps e le associazioni Anc-Nucleo Volontariato, Avis OdV Ravenna, Pubblica assistenza Città di Ravenna OdV, Lady Godiva teatro Aps, Ravenna  Teatro, Linea rosa OdV, Cittattiva, Arcigay Ravenna, Cnai Ravenna.

Le parole del Sindaco De Pascale

«105. Un numero che in questa giornata risuona più forte che mai – commenta Michele De Pascale -. 105 è il numero delle donne uccise nel 2023 in Italia ad oggi. Un numero che fa paura e che ci pone davanti agli occhi, con uno spietato realismo, quanto ancora ci sia da fare per combattere la violenza di genere. Questa giornata è sicuramente importante per ricordare ogni anno il dramma sociale che ci troviamo davanti e che è da combattere con tutti gli strumenti possibili: politici, culturali, sociali, di supporto economico e psicologico. Ma è evidente che un giorno non è sufficiente».

«Dobbiamo dedicare alla piaga della violenza sulle donne tempo – continua -, attenzione ed energia, ogni giorno. Dobbiamo impegnarci a fondo per estirpare questo fenomeno che è figlio di una cultura patriarcale introiettata dalla società nella sua interezza, indipendentemente dal contesto sociale ed intellettuale, che non risparmia neppure le nuove generazioni, come i recenti fatti purtroppo ci hanno dimostrato.Serve un forte cambiamento culturale che parta da tutti e tutte noi, di cui le istituzioni e la politica hanno il dovere di farsi portavoce. Nei fatti. Servono leggi e rafforzamento delle misure repressive sì, ma queste da sole non bastano. Serve un pieno potenziamento degli strumenti di prevenzione alla violenza, a cominciare dal colmare quella gravissima lacuna che vede l’assenza di una cultura all’educazione affettiva nel nostro Paese. Serve un’attività educativa e di sensibilizzazione alla relazione con l’altro, al consenso, al rispetto reciproco, in tutte le scuole di ogni ordine e grado».

«Servono le reti di sostegno e protezione – conclude il Sindaco – offerte dai centri antiviolenza come Linea Rosa, dove da anni professioniste competenti e pronte all’ascolto accolgono a Ravenna le donne vittime di violenza. Serve combattere gli stereotipi di genere nelle azioni e nel pensiero, perché se è vero che le parole non cambiano i comportamenti hanno però il grande potere di indirizzarli, di cambiare il nostro modo di pensare. E infine serve non avere paura di indagare un fenomeno che ci spaventa, e con il quale dobbiamo fare i conti, noi uomini per primi, perché la verità e la consapevolezza sono le armi più potenti che abbiamo nelle nostre mani per renderci migliori».

Dalla stessa categoria