Dante, la sua opera e la sua città. Verrà inaugurata il 22 marzo, in occasione del Dantedì, la mostra “Dante, profeta di Speranza. Candor Lucis Aeternae e Dante a Ravenna” che rimarrà aperta nella basilica di Sant’Agata fino al 31 maggio. L’esposizione voluta dall’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia e a cura di “Dante in rete”, è un viaggio nell’opera di Dante e nella Ravenna del Sommo Poeta, con la chiave di lettura della lettera apostolica pubblicata il 25 marzo 2021, in occasione del 700esimo anniversario della morte dell’Alighieri.
«Papa Francesco ce l’aveva preannunciata quando eravamo stati in udienza, come delegazione ravennate, nell’ottobre del 2020 – spiega Manuela Mambelli, principale curatrice della mostra assieme a Piergiorgio Benini, Silvia Perini e Ruggero Cornacchia –. Avevamo quasi un debito morale nei suoi confronti. E così abbiamo pensato a questa mostra per divulgare e far conoscere meglio i contenuti di questa lettera apostolica. La Candor Lucis Aeternae ha tanto da dire agli uomini e alle donne del nostro tempo. Nel mondo di oggi, segnato da guerre, complessità e problemi, il Papa ci fa alzare lo sguardo, indicando il Sommo Poeta come profeta di speranza».
«Speranza, desiderio di felicità, misericordia e libertà, amore di Dio e amore umano, l’ideale francescano ci accompagnano in questa mostra – spiega l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni -. Sono la testimonianza di Dante che resta viva anche oggi per i giovani e per gli anziani, per chi ha una lunga strada davanti e per chi l’ha già percorsa e attende di vedere, finalmente, viso a viso “l’amor che move il sole e l’altre stelle”».
La mostra consiste in 24 pannelli avvolgibili ed è divisa in due sezione: la prima specificamente sulla Candor Lucis Aeternae, che verrà illustrata attraverso immagini dei mosaici di Ravenna e descritta, capitolo per capitolo, con brani del testo e Qr code per approfondire. E la seconda sezione su Dante a Ravenna: «Qui – aggiunge Mambelli – abbiamo voluto parlare di com’era Ravenna al tempo del Poeta, dei suoi figli, del ‘cenacolo degli amici’ e dei mosaici nella sua Commedia. Ci sarà anche un focus su Rinaldo da Concorrezzo, il vescovo di Dante».
Una mostra pensata per i turisti ma anche per i ravennati. Nella seconda sezione i curatori hanno cercato di valorizzare il patrimonio dei documenti dell’Archivio arcivescovile e del Centro Dantesco. Con una sorpresa: «grazie all’intelligenza artificiale abbiamo ricostruito il ritratto della famiglia di Dante e dei suoi amici».
L’inaugurazione della mostra è in programma venerdì 22 marzo alle 18 nella basilica di Sant’Agata, in via Mazzini. Saranno presenti l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni e Manuela Mambelli, curatrice della mostra e coordinatrice di Dante in Rete. Ma mostra sarà aperta al pubblico il venerdì e sabato dalla 9 alle 13, domenica dalle 9 alle 17. In occasione del Dantedì sono in programma alcune visite guidate gratuite con i curatori della mostra: sabato 23 marzo, alle 11 e domenica 24 marzo, alle 15,15 e alle 16.
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Le opere saranno esposte nelle vetrine degli esercenti aderenti da venerdì 22 novembre a lunedì 2 dicembre.
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