Un bando che come è facile immaginare ha dato il via a una lunga serie di polemiche e dibattiti sui social e nelle piazze. Sono tante le associazioni che si sono mosse contro la macellazione degli splendidi animali, come la sezione ravennate dell’Enpa, Ente nazionale protezione animali e la Lav, Lega antivivisezione italiana, che hanno avviato una raccolta firme per la salvaguardia dei Daini e hanno proposto la sterilizzazione e re immissione in natura.
Di contro il Parco del delta del Po, si presenta allarmato per questo incessante aumento di esemplari che compromettono la flora dell’ecosistema e sono causa di innumerevoli incidenti. Già lo scorso anno si tentò la riduzione del numero di daini con l’introduzione di una famiglia di lupi nel contesto faunistico, ma con scarsi risultati.
Per la sterilizzazione si spenderebbero circa 400milaeuro, soldi che l’ente non ha. Da qui la scelta della soluzione più cruenta che tutti rigettano. Idea rigettata a tal punto da lasciar andare deserto il bando. Nessuno si è fatto avanti per adempiere all’incarico, forse intimorito dalle proteste generali. Il Parco adesso rimanda il tutto alle istituzioni, Comune, Provincia, Regione e Prefettura, chiedendo cosa fare e come comportarsi a riguardo, nel mentre le manifestazioni e petizioni delle associazioni a tutela degli animali continuano.
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