Sabato 18 maggio alle 17 alla Sala Ragazzini verrà presentato il libro “Una vita sottorete. Gabriella Prati e la Virtus” di Franco Gabici e Umberto Suprani, che ripercorre una pagina del volley cittadino. Alla stesura hanno collaborato Anna Bendandi, Rossella Cantarelli, Grazia Fabbri e Saura Turri.
Nel saggio è ripercorsa la straordinaria avventura, umana e sportiva di Gabriella Prati e delle ‘sue’ ragazze della Virtus che per oltre un decennio, a partire dal 1962, furono protagoniste della pallavolo femminile, non solo ravennate. La pubblicazione è frutto di un lavoro corale che ha coinvolto numerose persone che fecero parte della grande famiglia della Virtus. Attraverso il passaparola e ricerche mirate, sono stati raccolti documenti, testimonianze e fotografie che hanno reso possibile – anche grazie al sostegno della Cooperativa sociale La Pieve – la realizzazione di un racconto di grande interesse.
Alla cerimonia parteciperanno le ex pallavoliste azzurre Simona Rinieri e Serena Ortolani, Alessandro Bondi, presidente del CSI Ravenna, e Pericle Stoppa, presidente Capit. Porterà i saluti dell’Amministrazione l’assessora Livia Molducci.
La presentazione servirà anche da rimpatriata per le ‘ragazze’ della Virtus, occasione per ritrovarsi e parlare dei tempi che furono. Un incontro proprio a due giorni all’86esimo anniversario della nascita di Gabriella Prati.
Nata nel 1962, la Virtus nel 1965 segna il doppio risultato: scudetto Fari e promozione della massima divisione femminile, allora riservata alle 8 squadre italiane più forti. Periodo in cui Ravenna impara ad appassionarsi alla pallavolo femminile, ponendo le basi per quello che poi succederà con l’Olimpia Teodora.
Prati, insegnante di educazione fisica e allenatrice di pallavolo femminile, fu anche coinvolta nell’associazionismo cattolico, ricoprendo ruoli di impegno politico sportivo, prima come dirigente nazionale della Federazione delle Attività Ricreative Italiane (FARI) e successivamente come consigliere nazionale e poi membro di Presidenza nazionale del Centro Sportivo Italiano (CSI) dopo la unificazione con la FARI, rappresentando la prima qualificata presenza di dirigenti femminili al massimo vertice del grande ente di promozione sportiva, fino a quel momento appannaggio solo del genere maschile.
Ritiratasi alla fine degli anni ’70 dalle scene sportive e associative, nel 2011 partecipò all’assemblea del CSI territoriale di Ravenna, in cui fu premiata dal Comitato locale per ciò che la sua vita ha significato per l’associazione sportiva, per la parità di genere ai vertici dello sport, per la pallavolo ravennate e per l’impegno sociale fondato sui valori di testimonianza cristiana.
Anche lasciando il ruolo di allenatrice, Prati rimase sempre in contatto stretto con le sue ‘ragazze’, fino a quando nel 2021 morì, colpita da un male.
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