Spadoni (LpRa): “Un approfondimento sulla morte del Menestrello di Viale Alberti mi pare un atto dovuto”

Considerazioni di Spadoni sul Menestrello di Viale Alberti

Il menestrello gioioso e pieno di voglia di vivere, ha rallegrato quartieri e periferie con le sue canzoni sempre con toni di festosità. Era una figura positiva, buona, discreta che non disturbava nessuno, anzi, attraverso i suoi brani favoriva il dialogo con tantissime persone proprio perché era davvero amato da tutti.

Ha percorso chilometri e chilometri a piedi o in bicicletta per esprimere il senso di libertà di comunicare attraverso la canzone caratterizzata dal suo gesticolare con le mani rivolte al cielo in condizioni costantemente esultanti. Un “ menestrello,” insomma, pieno di gioia che la trasmetteva a modo suo con uno stile sempre rispettoso delle persone.

Questo suo gesto disperato, tuttavia, che lo ha portato alla morte, sotto molti aspetti contrario alla sua voglia di vivere perché sempre pronto a reagire alle difficoltà per andare avanti ad ogni costo come ha dimostrato dopo la morte dei familiari, credo non possa essere archiviato con superficialità. Qualche domanda almeno gli enti pubblici dovrebbero porsi per tentare di approfondire la causa o le cause del suo improvviso rifiuto della vita: situazione completamente antitetica alla sua concezione e conduzione di vita. Possibili pressioni tese a modificare le sue abitudini, verosimili proposte di cambiamenti dell’abitazione tradizionalmente utilizzata dalla famiglia e ultimamente solo da lui, più altre situazioni che rientrano nei limiti dell’ ipotesi, potrebbero rappresentare una concausa della triste fine del “menestrello buono”. Queste non sono altro che supposizioni supportate, tuttavia, dal parere di tante persone che lo hanno frequentato e lo conoscevano molto bene. Ma appare palese il fatto che lui era una sorta di ‘spirito libero’ che non amava ipotetiche soluzioni di tipo costrittivo.

I Servizi Sociali, in questo caso, avranno avuto certamente un ruolo chiave specie in questi ultimi periodi in cui il giovane è rimasto completamente solo, ma anche lo stesso Comune non può derubricare la questione solo manifestando il dolore da tutti noi condiviso per la triste fine del giovane sempre pieno positiva gioiosità. Un approfondimento della situazione anche attraverso i servizi sociali mi pare rappresenti un atto dovuto!

Grande rispetto, dunque, per il ruolo e la funzione delle istituzioni ma resta ferma la mia richiesta di approfondimento delle varie cause che hanno indotto il giovane a questo gesto disperato, proprio lui che era il dispensatore di tanta allegria, sempre pieno di voglia di vivere.

Un pensiero di commosso cordoglio rivolto al giovane.

Gianfranco Spadoni – Lista per Ravenna

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