Lista per Ravenna: «Serve una ciclabile su via Trieste per tutelare i lavoratori del Porto»

Molti portuali si recano a lavoro in bici e, dopo il Mc Donald, sono costretti a circolare a bordo strada, esposti a numerosi rischi e possibili incidenti. A segnalare il problema è Giuseppe Simonetti

Lungo via Trieste capita spesso di vedere lavoratori del Porto raggiungere il luogo di lavoro o tornare a casa in bicicletta. Si tratta in molti casi di cittadini di origine straniera, sprovvisti di altro mezzo di trasporto. Al momento su via Trieste, superato il Ponte Mobile, non esiste alcuna pista ciclabile, condizione pericolosa per i ciclisti e da rimediare prima che possano succedere gravi incidenti. A segnalare la situazione è Giuseppe Simonetti di Lista per Ravenna, che chiede all’Amministrazione di realizzare una pista ciclabile su via Trieste per tutelare i lavoratori che raggiungono il Porto su bici.

Simonetti: «Credo che le Autorità debbano realizzare una pista ciclabile su via Trieste per i lavoratori portuali prima che avvengano incidenti gravi»

«Vorrei segnalare la situazione potenzialmente pericolosa in cui versano i numerosi ciclisti che, spesso, non avendo altro mezzo che la bici, ed essendo carente la linea bus pubblica, si recano al loro lavoro nell’area portuale percorrendo via Trieste la mattina tra le 6  e le 8».

«Recandomi giornalmente, in questo orario, a Marina di Ravenna, vedo che quelli in partenza dalla città, obbligati, dopo il ponte mobile, in mancanza di una pista ciclabile, a transitare sulla banchina posta nella loro direzione. Una volta giunti sul cavalcavia imboccano contromano, per accorciare il percorso, l’uscita verso il porto, rischiando di essere travolti dai mezzi a motore, anche pesanti, in arrivo dal porto sulla Classicana. Essendo anch’essa priva di pista ciclabile e, se non ricordo male, vietata alle biciclette, nessuno si aspetta di incrociare contromano dei ciclisti».

«I lavoratori in arrivo invece da Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano, sempre sulla banchina di via Trieste posta sul loro lato, imboccano un viottolo nascosto tra rovi, passando probabilmente da un varco aperto nella recinzione portuale. Credo che le Autorità competenti debbano porsi il problema di realizzare una pista ciclabile per i lavoratori portuali privi di auto prima che avvengano incidenti gravi o addirittura mortali.».

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