Se marzo su Netflix era Rocco Siffredi, aprile è Berlusconi. Docu-serie da cui sarà difficile tenersi alla larga, “Il giovane Berlusconi” racconta l’ascesa economica del Cavaliere dai primi anni ’70, alla creazione della tv commerciale, fino alla discesa in politica nel 1994. Con materiali d’archivio e testimonianze di chi lo ha conosciuto. Ben prima di Netflix, c’è chi ha fatto un film che parla di fare un film su Berlusconi, operazione difficile a causa del suo potere sulle case di produzione cinematografica. È Nanni Moretti, di cui su Prime Video è disponibile “Il Caimano“.
Se ai tempi di Silvio era certamente il calcio – con il suo Milan – ad appassionare gli italiani, oggi c’è un altro sport che si sta facendo amare nel Belpaese: è il tennis di Jannik Sinner. Forse non è un caso, allora, se proprio il regista italiano Luca Guadagnino ha deciso di girare un film sul tennis, tra triangoli di potere e triangoli amorosi. “Challangers” uscirà al cinema il 24 aprile.
Per la categoria ‘Famolo strano’, uno dei film più pazzi (e riusciti) degli ultimi anni, “Swiss Army Man“, dove Daniel Radcliffe (Harry Potter) diventa un morto che scoreggia. È un film emozionante e divertente, uscito nel 2016, sotto la regia dei Daniels, che poi nel 2023 hanno vinto l’Oscar con “Everything Everywhere All at Once”.
A meno di un anno dalla scomparsa, Netflix propone un ritratto di Silvio Berlusconi, l’uomo più controverso della vita politica Italiana. Dagli esordi nel mondo dell’imprenditoria, alla creazione di Milano 2, all’invenzione della televisione commerciale, concorrente alla tv di Stato, fino alle elezioni politiche del 1994. La docuserie in tre episodi “Il giovane Berlusconi”, diretta da Simone Manetti, ripercorre il successo del Cavaliere.
A testimoniare i passi del Cavaliere sono le parole di chi lo ha conosciuto: Giovanni Minoli, Pino Corrias, Iva Zanicchi, Marcello Dell’Utri, Fedele Confalonieri, Carlo Freccero, Adriano Galliani, Achille Occhetto, Stefania Craxi, Jack Lang, Gigi Moncalvo, Vittorio Dotti, Anne Sinclair, Carlo Momigliano e Fatma Ruffini.
Perché vederlo: al di là del bene e del male Silvio Berlusconi è stato il principale attore della vita economica prima, politica poi, nell’Italia degli ultimi 40 anni. Per molti giovani adulti di oggi, la serie è un modo per vedere su schermo un Paese che non c’è più e conoscere un mondo che non hanno mai vissuto.
“Il giovane Berlusconi” è disponibile su Netflix
Bruno Bonomo (Silvio Orlando), regista di film di serie b, vede la propria casa produttrice vicina al baratro del fallimento. Nello stesso periodo una profonda crisi coniugale rischia di mandare in frantumi la sua vita privata. La salvezza sembra giungere da un copione che gli viene sottoposto da una giovane regista, Teresa (Jasmine Trinca), che racconta la storia di Silvio Berlusconi.
Mentre dagli avvocati arriva la richiesta di separazione, la produzione del film incontrerà più ostacoli del previsto. Nonostante ciò, Bonomo decide di girare la pellicola ad ogni costo.
Perché vederlo: il film di Nanni Moretti, del 2006, è un’operazione di meta-cinema dove i piani narrativi si mescolano. Sullo schermo si alternano le scene dei film scritti dai protagonisti (tra cui quello sulla vita di Berlusconi), le riprese del suddetto film, la vita privata dei personaggi e sullo sfondo un’Italia protagonista di un decadimento intellettuale guidato dalle televisioni dello stesso Berlusconi.
“Il caimano” è disponibile su Prime
Zendaya è Tashi, una tennista molto promettente che deve abbandonare il campo a causa di un grave infortunio al ginocchio.
Il marito Art (Mike Faist), allora, le chiede di diventare la sua allenatrice. Così, dopo alcune vittorie, Tashi lo iscrive al Challenger Tour. Qui però il destino vuole che Art si scontri con Patrick (Josh O’Connor, “La chimera“), ex fidanzato di Tashi. Tra i tre si instaura un pericoloso triangolo amoroso e di potere, che porta Guadagnino nelle sue atmosfere più tipiche tra amore e dramma.
Perché vederlo: Dopo aver conquistato il grande pubblico con “Call me by your name”, ha diviso con “Bones and All”. Per capire Guadagnino, non resta che guardare “Challengers”. Di interesse anche gli attori: oltre alla ormai arcinota Zendaya, O’Connor si sta facendo sempre più notare per le sue interpretazioni. Diventerà il nuovo Paul Mescal?
Hank (Paul Dano) è un naufrago bloccato su un’isola deserta. Quando ormai ha perso ogni speranza e sta per suicidarsi, vede sulla spiaggia un cadavere (Daniel Radcliffe). Il cadavere emette flatulenze che in acqua creano un moto: possono essere usate come una barca a motore per raggiungere la terraferma. Una volta lì, però, Hank deve addentrarsi nella foresta per cercare aiuto.
Non si palesano presenze umane, benché siano sparse in giro numerosissime tracce di vita, in forma di rifiuti di ogni genere. Hank, che ha portato con sé il cadavere, comincia a parlargli e a servirsene in vario modo. Dapprima come serbatoio d’acqua, poi come bussola, via via come utensile dalle mille funzioni. Ma Manny – come dice di chiamarsi il cadavere quando acquisisce la facoltà di parlare – diventa soprattutto un grande amico e il viaggio si trasforma in un percorso di conoscenza di sé, del mondo e dell’altro.
Perché vederlo: chi si ricorda qualche film con Daniel Radcliffe che non sia Harry Potter? Nessuno che non abbia visto questo film.
“Swiss Army Man” si può noleggiare su Prime, trailer qui
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