Le richieste di Ravenna in Comune: «Respingere l’uso delle donazioni per l’esenzione Tari»

Ravenna in Comune fa tre richieste al Consiglio Comunale: respingere l'utilizzo del fondo donazioni per l'esenzione Tari, accogliere le richieste della petizione dei cittadini alluvionati e versare con prontezza tutte le donazioni raccolte alle realtà colpite

Domani, 14 settembre, riaprirà il Consiglio Comunale, nel quale uno dei temi centrali sarà l’esenzione dalla Tari per gli alluvionati e l’aumento dei ristori. In vista della riapertura dei lavori consigliari Ravenna in Comune presenta richieste al Consiglio su tre diversi fronti: respingere l’utilizzo del fondo donazioni per l’esenzione Tari, accogliere le richieste presentate dai cittadini alluvionati tramite una petizione e versare con prontezza tutte le donazioni raccolte alle realtà colpite.

L’esenzione Tari

Alla riapertura dei lavori consigliari, il Sindaco chiederà di prelevare dal fondo donazioni per gli alluvionati quanto occorre per l’esenzione dalla Tari agli alluvionati stessi per quest’anno. Il Comune è già stato criticato per la decisione di prendere i soldi per l’esenzione Tari dal fondo donazioni per gli alluvionati, ritenuta una misura inappropriata.

A questo proposito Ravenna in Comune chiede al Consiglio Comunale di «respingere la deliberazione della Giunta per attingere al fondo donazioni, al fine di ristorare il Comune dei mancati introiti determinati dalla esenzione della TARI accordata ai danneggiati dall’alluvione, adottando le apposite variazioni di bilancio a ripiano di quanto verrà a mancare (sono previsti 1 milione 200 mila euro circa)».

La petizione dei cittadini

Inoltre, è intervenuta una petizione avanzata dalla cittadinanza, che si è auto-organizzata per la raccolta delle firme ottenendo considerevole successo. È stato richiesto che sia consentito agli alluvionati «di non pagare le utenze domestiche, ovvero luce, acqua, gas, rifiuti, canone RAI per un periodo che va da giugno 2023 a dicembre 2023 e il consorzio di bonifica per i prossimi 10 anni».

Ravenna in Comune ritiene la richiesta ragionevole e assolutamente meritevole di accoglimento anche per questa parte. Sollecita il Consiglio Comunale affinché «si faccia tutto quanto è nella disponibilità operativa del Comune per accogliere le richieste della petizione sopra citata, non potendo il Consiglio “liberarsi la coscienza” con la sola generica mozione approvata il 3 agosto scorso.»

L’utilizzo del fondo donazioni

Il Comune di Ravenna ha ricevuto donazioni per 7 milioni 250 mila euro, versamenti volontari per dare sostegno alle famiglie e alle realtà colpite dall’alluvione. La Regione ha raccolto altre donazioni, finalizzate al ristoro tutti i territori colpiti, per circa 51 milioni di euro.

«Si tratta di importi assolutamente considerevoli – commenta Ravenna in Comune – che solo ora si inizia in piccola parte ad utilizzare. Per quanto riguarda il Comune, senza considerare l’assurdità approvata dalla Giunta in merito alla Tari, stando alle informazioni fornite dall’Ente, è stato erogato agli alluvionati solo il 15% dei fondi raccolti. È evidente come de Pascale, annunciando l’esenzione Tari, abbia potuto affermare l’esistenza di una “importante capienza del fondo donazioni”. Questo perché ad oggi ne sono stati ridistribuiti una miseria: si è posto un tetto estremamente basso ai contributi erogabili per persona».

«La Giunta ieri ha deliberato prosegue Ravenna in Comune – un aumento degli importi originariamente previsti, con un’integrazione altri 1 milione e 300 mila euro. Se venissero integralmente impiegati nei tempi indicati, vorrebbe dire che dopo 5 mesi dagli eventi alluvionali risulterebbe utilizzato appena un terzo di tutte le donazioni raccolte dal Comune. Si tratta di una ipotesi assolutamente inaccettabile. Peraltro si tratta dello stesso Sindaco che praticamente tutti i giorni mette (giustamente) alla gogna il Governo per la lunghezza dei tempi nell’effettuare i ristori promessi».

Ravenna in Comune chiede al Consiglio Comunale versare con prontezza tutte le donazioni ricevute dal Comune di Ravenna con la causale «Donazione eventi calamitosi 2023» , in linea con lo scopo a suo tempo dichiarato di “dare sostegno alle famiglie e alle realtà colpite dall’alluvione”. Allo stesso tempo chiede che sia sollecitata la Regione affinché faccia altrettanto.

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