La Rete dei Tecnopoli, creata e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna con risorse europee e regionali e coordinata da ART-ER, è il cuore dell’ecosistema regionale dell’innovazione. In queste infrastrutture, 10 in totale articolate in 20 sedi, si realizzano attività di ricerca industriale a favore delle imprese e sono rese accessibili le attrezzature e competenze scientifiche di supporto. Obiettivo dei Tecnopoli è accompagnare le filiere produttive e i territori nei processi di innovazione e affrontare così le sfide connesse agli obiettivi di competitività e sviluppo sociale ed economico.La visita al Tecnopolo di Ravenna si è tenuta prima negli spazi del Centro di Ricerca Ambiente, Energia, Mare di Marina di Ravenna e poi è proseguita nella sede di Faenza.
Erano presenti il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il prorettore alla Ricerca dell’Università di Bologna Alberto Credi e la presidente di Fondazione Flaminia Mirella Falconi.«Abbiamo accolto con piacere gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, in visita al Tecnopolo di Ravenna – ha dichiarato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale – È stata un’occasione per mostrare loro i locali e le attività del Centro di Ricerca, Ambiente, Energia e Mare di Marina di Ravenna, centro nevralgico per lo sviluppo di attività di ricerca e innovazione specializzato in due macro settori strategici per il nostro territorio: la gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti e le scienze e le tecnologie del mare, con particolare riguardo alla crescita blu sostenibile. Uno spazio per la diffusione della conoscenza che opera in stretta sinergia con il tessuto economico locale, in grado di alimentarne l’indotto e di realizzare ricerche e proporre soluzioni innovative feconde anche per l’evoluzione dell’hub energetico ravennate. Un valore aggiunto per il settore della blue economy e per la città che, forte del suo consolidato know-how in termini di sicurezza e transizione energetica, rafforza così, giorno dopo il giorno, il suo ruolo da protagonista nell’ambito di una nuova e più ampia strategia energetica a livello nazionale».«I Tecnopoli – ha sottolineato Mirella Falconi, presidente di Fondazione Flaminia – sono un tassello importante dell’ecosistema della conoscenza sviluppato dalla Regione Emilia-Romagna: una rete solida fatta di infrastrutture interconnesse e implementate attraverso il dialogo e confronto con il territorio. Attraverso il proprio Centro per l’Innovazione CIFLA, Fondazione Flaminia sostiene con convinzione il progetto: dal 2017 siamo soggetto gestore del Tecnopolo di Ravenna, articolato nelle sedi di Faenza e Ravenna e ci adoperiamo per promuovere il collegamento fra ricerca e impresa, indispensabile volano di innovazione e crescita per il territorio. La definizione della nuova programmazione dei fondi europei costituisce l’occasione per rilanciare lo sforzo congiunto di tutti i partner coinvolti».Dopo gli interventi di Antonio Penso, manager del Tecnopolo di Ravenna, che ha fornito il quadro delle attività realizzate nel primo quinquennio di gestione e le prospettive future di sviluppo, e di Barbara Busi, coordinatrice della Rete Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, sono stati Claudio Melchiorri, delegato per i rapporti con le imprese e ricerca industriale dell’Università di Bologna, Dario Croccolo, direttore del Ciri Mam dell’Università di Bologna e Alessandra Sanson, direttrice CNR Istec congiuntamente al vicesindaco di Faenza Andrea Fabbri e alla assessora all’Università Martina Laghi, a illustrare le direzioni strategiche dei laboratori di ricerca nell’ambito del Tecnopolo di Ravenna – sedi di Ravenna e Faenza. Morena Diazzi, direttore generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa Regione Emilia-Romagna, ha quindi illustrato la strategia di specializzazione intelligente dell’Emilia-Romagna e la nuova programmazione 2021-2027.Parte integrante dell’iniziativa è stata la visita ai laboratori recentemente attivati presso il Centro di Ricerca Ambiente, Energia e Mare di Marina di Ravenna a cura di Francesco Melino, direttore pro-tempore Ciri Frame dell’Università di Bologna accompagnato da Andrea Contin, direttore Fraunhofer Innovation Platform for Waste Valorisation and Future Energy Supply, Francesca Soavi, responsabile ENERCube-Centro Ricerca Ambiente, Energia e Mare, e Valerio Cozzani, direttore Laboratorio Congiunto Eni-UniBo su Idrogeno e CCU.I lavori si sono chiusi con gli interventi degli assessori Colla e Salomoni. «La Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna è un patrimonio fondamentale di relazioni e di ricerca applicata, dove la sinergia pubblico-privato consente di trasferire l’innovazione tecnologica a tutte le filiere produttive, in coerenza con la strategia di specializzazione intelligente (S3) regionale – ha dichiarato Vincenzo Colla, Assessore allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna –. Il Tecnopolo di Ravenna con le sue infrastrutture, laboratori e servizi è un avamposto prezioso per lo studio in ambito di energia e ambiente, riqualificazione del patrimonio costruito, nautica, materiali innovativi e compositi ed eco-design. Parliamo dei tratti identitari che riassumono la forza e la vocazione di questo territorio e che lo distinguono anche a livello nazionale e internazionale. Per questo è di grande valore la collaborazione, in seno al nuovo Centro di Ricerca Ambiente Energia e Mare, fra l’Università di Bologna e il centro di ricerca del Fraunhofer Gesellschaft nel campo della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti. Come Regione continueremo ad investire nel Tecnopolo e nei progetti di blue economy, coerenti con la filiera che abbiamo inserito nell’S3, utilizzando risorse europee FESR per sviluppare progetti di ricerca applicata».«La ricerca è lo strumento essenziale per dare forma e sostanza alla ripartenza della nostra regione, territorio per territorio. Questo è vero in particolare a Ravenna e a Faenza che hanno forti vocazioni in ambiti strettamente correlati alla transizione ecologica e dunque al centro di questa fase di trasformazione che sta rivoluzionando il nostro sistema produttivo- ha dichiarato Paola Salomoni, Assessore a Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale-. I tecnopoli di Ravenna e di Faenza sono e saranno al centro di questa importante azione di innovazione, sia grazie alle risorse che Regione ha programmato di investire in progetti di ricerca applicata, che grazie agli importanti investimenti in Ricerca previsti dal progetto PNRR di l’Ecosistema regionale dell’Innovazione, Ecosystem for Sustainable Transition in Emilia-Romagna, che rappresenta una ulteriore opportunità di sviluppo delle sinergie strategiche tra il sistema produttivo e la rete di laboratori universitari e imprese».L’iniziativa è poi proseguita con il trasferimento nella sede faentina del Tecnopolo di Ravenna, dove gli assessori hanno avuto modo di visitare le infrastrutture e conoscere i progetti di ricerca afferenti ai laboratori CNR Istec, CIRI MAM dell’Università di Bologna, ENEA e Certimac.
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