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“Ravenna Festival”, dal 20 al 26 giugno c’è “Transitus. Il cielo di Francesco”: la nuova sacra rappresentazione per S. Vitale

Foto: Andrea Berardi

C’è una vena di spiritualità, un’attrazione e un’attenzione per la dimensione sacra dell’espressione artistica che da sempre percorre la programmazione di Ravenna Festival e che in questa XXXIII edizione prende corpo e scena anche in momenti dedicati a vere e proprie “sacre rappresentazioni”. È questo il caso di Transitus. Il cielo di Francesco, che il Festival ha commissionato a uno dei più interessanti compositori del panorama italiano ed europeo, Cristian Carrara, e che debutterà lunedì 20 giugno per poi essere riproposta ogni giorno fino a domenica 26 giugno (sempre alle 19.30) nella straordinaria luce dei mosaici della Basilica di San Vitale, affidata alla voce del baritono Clemente Antonio Daliotti, all’ensemble vocale Ecce Novum diretto da Silvia Biasini e a quello strumentale Tempo Primo, insieme ad Andrea Berardi all’armonium.

Già dalle parole che completano il titolo, Il cielo di Francesco, si intuisce quale sia la figura al centro di questa sacra rappresentazione per baritono, voci maschili, archi e armonium: si tratta di San Francesco. La partitura si dipana infatti su testi della tradizione francescana – dalla Leggenda Maior e dalla Leggenda Minor di Bonaventura da Bagnoregio per la biografia e frammenti dalle sue tante preghiere – selezionati dallo stesso Cristian Carrara per ricreare appunto il “transitus”, il momento della morte del Santo di Assisi. Del resto, quel momento particolare è tradizionalmente rievocato da un vero e proprio ufficio liturgico, costituito da un corpus di canti gregoriani che si è consolidato subito dopo la sua morte e che ancora oggi i francescani cantano. Ed è a partire da esso che Carrara ha elaborato la propria partitura, differenziando stilisticamente e linguisticamente gli “attori” della rappresentazione: da una parte il latino del coro dei frati più legati al modello gregoriano, dall’altra il volgare del protagonista, Francesco, con una scrittura vocale nuova.

Ma, anche in questo caso, emerge quella sorta di fiume carsico pasoliniano, quindi bachiano, che attraversa tutto il cartellone del festival: tra le “citazioni” di cui Carrara ha disseminato il fluire musicale spicca infatti il corale “O Haupt voll Blut und Wunden” che Johann Sebastian Bach (il compositore prediletto e più volte utilizzato da Pasolini nei suoi film) inserisce nella celeberrima Passione secondo Matteo BWV 244. In un gioco di rimandi musicali che si sostanzia poi nel gesto e nell’azione, perché, come spiega Cristian Carrara, «il mio desiderio non era produrre una partitura staccata dal contesto sacro e devozionale e da eseguire in concerto, ma integrare la scrittura musicale all’elaborazione di una vera e propria sacra rappresentazione, recuperando un cerimoniale fatto di gesti simbolici e movimenti in costume che potessero dare nuova vita a questa liturgia». Liturgia che si integrerà allo spazio architettonico di uno dei luoghi più belli della cristianità, appunto la Basilica di San Vitale, utilizzando il suo particolare riverbero e sfruttando la naturale “spazializzazione” che la disposizione delle voci potrà consentire.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico 15 Euro, under 18 5 Euro

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