I lavori per riqualificare l’ex caserma Alighieri sono stati affidati e Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna fa il punto sui ritardi del progetto.
«I cittadini continuano a esprimere delusione ma anche rassegnazione sulla mancata conclusione dei lavori all’ex caserma Alighieri, come se la questione rappresentasse un fatto di assoluta normalità. Ma purtroppo non è così e i continui rinvii dell’apertura del parco, iniziati nel 2018, dimostrano la carente e superficiale gestione dei lavori pubblici da parte del Comune».
«L’apertura dell’area in questione viene sistematicamente rinviata e naturalmente aumenteranno anche i costi, che difficilmente si limiteranno ai preventivati 3 milioni di euro. Le immagini attuali del parco – continua – descrivono molto bene una situazione totalmente abbandonata con il vialetto e le parti in cemento letteralmente sommerse da una vegetazione incolta che alla fine non richiederà il semplice sfalcio dell’erba, ma un lavoro ben più importante e oneroso di estirpazione di erbacce ed arbusti con ulteriori costi aggiuntivi naturalmente non preventivati».
«Peraltro l’ultimo rinvio comunicato dall’amministrazione comunale nell’autunno 2023 faceva riferimento al ritrovamento di due vecchie cisterne nel sottosuolo contenenti olio pesante, ulteriore causa che impediva ancora una volta l’apertura del parco. Tra l’altro con parte dei lavori già conclusi ed anche collaudati, si dovevano rimuovere le cisterne e il terreno in superficie e procedere quindi ad un’azione di bonifica. Ma da ottobre 2023 tutto tace, l’incuria imperversa, i costi aumentano sensibilmente e l’apertura non s’intravvede nemmeno all’orizzonte, come si trattasse di una prassi assolutamente normale», conclude Spadoni.
A novembre scorso, in merito all’ex caserma Alighieri, l’assessora Federica del Conte aveva detto a Più Notizie: «A mio avviso si tratta di uno degli interventi di rigenerazione urbana più rilevanti. Questa zona è stata soggetta a un forte cambiamento per rendere l’area sostenibile e green. Sono stati desigillati 15.000 mq di superfici. Ricordiamo che lì c’erano piazzali in asfalto, caserme, ed è stato tutto demolito. Oggi già beneficiamo della bonifica dell’area diventata più permeabile, capace di assorbire le acque meteoriche e combattere le isole di calore, fondamentale per tutto il quartiere».
Al tempo il Comune stava «procedendo con le procedure di affidamento per concludere le opere di bonifica». «L’intervento principale legato al bando di rigenerazione urbana» era stato concluso, ma «il rinvenimento di cisterne sotterranee» aveva portato a una nuova procedura per la rimozione di queste. «Contiamo nel 2024 di concludere il parco a renderlo fruibile ai cittadini», aveva concluso l’assessora ai lavori pubblici.
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