“Scriverò la notte per Mozart e farò conto di leggere l’Inferno di Dante,” rispose Lorenzo Da Ponte ai dubbi dell’Imperatore Giuseppe II sulla sua capacità di far fronte alla mole di lavoro – impegnato com’era, oltre che con il Don Giovanni, con libretti per Antonio Salieri e Martín y Soler. Mera vanteria? In fondo Don Giovanni, come il capolavoro dantesco, accosta registri poetici diversissimi, poiché fiorisce dove la Commedia dell’Arte incontra il soprannaturale e il lirismo proprio dell’opera “seria”, dove tragico e comico convivono. Un contrasto e connubio che l’allestimento proposto in questa Trilogia d’Autunno mette in rilievo: sabato 5 novembre, alle 20.30 al Teatro Alighieri, Don Giovanni torna in scena in tutti i suoi chiaroscuri (a concludere l’avventura lirica della XXXIII edizione di Ravenna Festival sarà Così fan tutte, domenica 6). Le produzioni, in arrivo dallo svedese Drottningholms Slottsteater e dall’Opéra Royal de Versailles, vedono impegnati alla regia Ivan Alexandre, mentre sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini torna Erina Yashima. In scena Christian Federici, Arianna Vendittelli, Robert Gleadow, Iulia Maria Dan, Callum Thorpe e Chiara Skerath. Il Coro Luigi Cherubini è preparato da Antonio Greco, mentre al fortepiano siede Lars Henrik Johansen; scene e costumi sono di Antoine Fontaine, che con il regista cura anche le luci.
Prima del suo incontro con Mozart e Da Ponte, Don Giovanni aveva già parlato molte lingue: spagnolo, francese, inglese e, naturalmente, italiano in diversi dialetti, dal veneziano al napoletano; si era abbigliato di stili ben diversi, percorrendo a balzi tutte le gradazioni dall’aulico al triviale, ed era stato tragico o comico, farsesco o edificante, in balletto o pantomima. Non stupisca dunque che Don Giovanni risulti tanto inafferrabile, né che la regia di Ivan Alexandre lo collochi quasi costantemente in primo piano, mentre gli altri personaggi – il valletto, le donne, il rivale… – si ritrovano nella condizione di rimanere un passo più indietro rispetto all’inarrivabile seduttore. Don Giovanni si guarda alle spalle una volta soltanto, quando è colto dal dubbio per la prima volta nella vita, per pochi secondi, prima di scomparire.
Per questo Don Giovanni, presentato nell’originale versione di Praga del 1787, il ruolo del protagonista è affidato al baritono Christian Federici, mentre tornano in scena, dopo l’impegno per Le nozze di Figaro, Arianna Vendittelli e Robert Gleadow, rispettivamente come Donna Elvira e il servitore Leporello. Don Giovanni, destinato all’inferno dopo le scorribande erotiche e non, tenta di sedurre con l’inganno la Donna Anna di Iulia Maria Dan (promessa al Don Ottavio di Julien Henric) e finisce per ucciderne in duello il padre, il Commendatore affidato al basso Callum Thorpe. Nello spirito della Commedia dell’Arte, che prevede l’avvicendarsi degli interpreti in ruoli diversi, Thorpe interpreta anche il contadino Masetto, mentre la sua sposa Zerlina – anch’ella oggetto delle mire di Don Giovanni – è Chiara Skerath.
La Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival, di cui Eni è partner principale, è resa possibile dal sostegno del Comune di Ravenna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Info e prevendite Biglietteria Teatro Alighieri 0544 249244 www.ravennafestival.org
Biglietti: da 20 a 75 Euro
I giovani al festival: under 18 5 Euro, under 30 sconto 50%
Con l’app gratuita Lyri sottotitoli e trama del libretto sono disponibili in diretta su smartphone, in italiano e inglese
Chi non potrà assistere alla Trilogia avrà la possibilità, a partire dall’11 novembre, di guardare gratuitamente gli spettacoli su ITsART, la piattaforma streaming dedicata all’arte e alla cultura italiana, al seguente link: https://bit.ly/3SweaHB
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